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CNA Associazione Provinciale di Parma

Assemblea Elettiva 2005 Confermati Gian Paolo Gatti nel ruolo di presidente provinciale e Domenico Capitelli in quello di direttore

16-06-2005

L'Assemblea Elettiva di CNA Parma tenutasi sabato 4 giugno 2005 ha confermato nella carica di Presidente Provinciale dell'Associazione per il quadriennio 2005/2009 Gian Paolo Gatti e quali componenti la
Presidenza ha eletto (Vice Presidenti) Artemio Bianchi, Sergio Giuffredi, Paolo Giuffredi e Franca Ormindelli.
Alla Direzione dell'Associazione è stato riconfermato Domenico Capitelli.
Questo il programma 2005/2009 presentato dalla
Presidenza della CNA all'Assemblea elettiva e da questa approvato all'unanimità:

- Quadro congiunturale attuale
Dall’analisi del quadro congiunturale e della struttura imprenditoriale, emerge un’economia della provincia che per alcuni aspetti risulta stazionaria e per altri dinamica, riflesso della difficoltà che ha investito l’intero paese e che può costituire occasione di riflessione per l’individuazione di nuovi percorsi competitivi.

- Caratteristica del tessuto Imprenditoriale
Il modello di sviluppo della provincia, come d’altra parte quello nazionale, vede tra gli elementi fondamentali il forte carattere di specializzazione delle imprese, conseguenza di un tessuto costituito da un insieme di imprese in genere di piccole e medie dimensioni, le quali hanno saputo rendere la loro caratteristica strutturale una potenzialità piuttosto che un vincolo.

- Criticità
Elemento strutturale che incide profondamente nell’erosione della competitività italiana, è la limitata capacità di generare innovazione. La maggior parte delle imprese continua ad essere maggiormente orientata ad impiegare risorse in innovazioni di processo, intese come miglioramenti aziendali che incidono solo sulla riduzione dei costi.
Di minore rilievo le innovazioni di prodotto, ovvero l’ideazione e la realizzazione di nuovi prodotti, ma l’aspetto evidente è che la creatività e la professionalità non sono accompagnate da altrettanta capacità di valorizzazione dell’attività in particolare rispetto all’opportunità di tradurre le opere di ingegno in attività economicamente profittevoli, partendo dalla loro formalizzazione mediante brevetti.
Impossibilità, soprattutto per le imprese di piccole e medie dimensioni, ad internalizzare la funzione di ricerca e sviluppo a cui si aggiunge la difficoltà nei rapporti tra le imprese e le Istituzioni che dovrebbero essere fonte di innovazione e di orientamento strategico, quali le Università e i Centri di ricerca.

- Aree di attenzione
Un fenomeno interessante e da tenere in considerazione è rappresentato dall’imprenditoria extracomunitaria. CNA Parma ha aperto uno sportello per offrire assistenza adeguata a questi nuovi imprenditori e per assistere i soci che si servono di questi collaboratori. L’obiettivo deve continuare ad essere quello di trasferire a questi soggetti una adeguata cultura di impresa, nel rispetto delle regole e della normativa vigente.
Altra componente importante dello scenario imprenditoriale locale è rappresentato dall’imprenditoria femminile, per la quale si può affermare che il fenomeno, seppur con numeri lievemente inferiori a quelli della media regionale, è in fase di consolidamento e rientra a pieno titolo tra gli elementi caratterizzanti del tessuto economico locale. Mantenere e rafforzare le condizioni di fruizione, per questo segmento di impresa, di tutti gli strumenti caratteristici per la competitività, che consistono anche nella strutturazione di strumenti di conciliazione dell’attività di impresa con le esigenze famigliari.
Ultimamente si parla spesso di azioni per migliorare la competitività delle imprese e dei territori, il livello di competitività di un’area è valutato non solo con riferimento alla qualità dei fattori extra-aziendali che definiscono lo spazio economico e costituiscono i principali fattori di localizzazione di impresa, ma sempre più dai soggetti d’impresa che compongono il tessuto produttivo di quel contesto economico. Di conseguenza, oltre che ad una adeguata attenzione al tema delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi, si deve prendere atto che sempre di più, la forza dei sistemi economici locali risiederà principalmente nella capacità delle imprese di mettersi in rete e di fare sistema. Il mantenimento di un alto livello competitivo passa anche attraverso un adeguato livello di accesso al credito (relazione con le Banche e rafforzamento di Fidarti) che per le piccole e medie imprese è elemento di vitale importanza in special modo, in un momento difficile per il sistema economico e in previsione dell’applicazione degli accordi di Basilea.

- Obiettivi della rappresentanza
Far crescere nella percezione degli imprenditori, l’idea che le loro imprese sono affiancate da un sistema nazionale che opera per la crescita del valore delle medesime oltre che essere un sistema che adempie agli obblighi imposti dalle svariate normative.
Rafforzare le azioni tipiche di rappresentanza e di lobby, che portino alla sburocratizzazione di procedure che caricano di adempimenti spesso inutili o vessatori le imprese e sono penalizzanti per la competitività perché portatrici di soli costi aggiuntivi.
Impegnarci per la riprogettazione di alcuni adempimenti formativi, per renderli veramente utili alla nostra forza lavoro, per responsabilizzarla, specializzarla e renderla partecipe ed attiva nella produzione e nel fare impresa.
Rendere l’imprenditore CNA orgoglioso di appartenere all’Associazione, come questa Associazione è orgogliosa di rappresentare imprese ed imprenditori di valore, creando le condizioni per una maggior disponibilità alla partecipazione, perché solo in questo modo si potranno perseguire con giusto valore e peso politico tutte le iniziative che ci rendono parte attiva e di confronto con le Istituzioni. Migliorare la campagna adesioni collegandola maggiormente ad una serie di iniziative politico sindacali che evidenzino i vantaggi di essere socio CNA con particolare attenzione alle neo-imprese che paiono rivolgersi alla nostra Associazione con sempre maggiore difficoltà.
L’identificazione dei soci con l’Associazione deve essere un valore da perseguire, valorizzare e rafforzare.
Valorizzare i caratteri distintivi delle diverse tipologie di imprese e imprenditori, predisponendo l’Associazione a rappresentare, oltre alle nuove forme di impresa quali gli atipici, anche le attività imprenditoriali per noi non tradizionali quali commercio e turismo; in questa ottica sollecitare e sostenere l’operatività dei Comitati (Impresa donna, Giovani Imprenditori, Inproprio)
Aumentare la legittimazione ed il riconoscimento da parte delle Istituzioni, ad ogni livello, proponendoci nel ruolo di leader progettuale in grado di coniugare gli interessi della categoria rappresentata con l’interesse generale, perseguendo la concertazione quale metodo di confronto per la costruzione di percorsi in grado di condizionare la formazione delle decisioni mediante la fornitura di competenze e contenuti che entrino nel merito delle problematiche locali, sulla sussidiarietà quale riconoscimento del principio in base al quale l’intervento pubblico è sussidiario rispetto al ruolo del privato e si attiva solo laddove gli ambiti operativi non possono essere sufficientemente ricoperti dall’imprenditoria privata. Il primo obiettivo da perseguire è perciò quello di aumentare e consolidare il dialogo con i livelli Istituzionali. Va intensificato il confronto propositivo, ma anche critico se necessario, con i Sindaci, l’Amministrazione Provinciale e gli Assessori delegati sulle problematiche che riguardano sia la nostra categoria che il tessuto produttivo ed economico più in generale. Analoga iniziativa va sviluppata con i Presidenti ed i Consigli degli Enti Economici e sociali.
Aprire una breccia concreta nell’interlocuzione con il mondo della ricerca e più in particolare con l’Università specialmente per quanto riguarda l’area dell’innovazione, anche se crediamo si sia un po’ esagerato nel definirne i connotati distintivi; il rischio che si corre è quello di pensare esclusivamente a poche imprese sempre più specializzate ed in settori che oggi definiamo della new economy.
E’ in itinere la revisione statutaria delle Associazioni di mestiere con la costituzione di macro comparti. Crediamo che, indipendentemente dagli aspetti organizzativi, questa azione di revisione sia da cogliere per costruire un percorso che ci permetta di sfruttare al meglio il valore aggiunto che porta la rappresentanza delle specificità settoriali. Migliorare la collaborazione tra zone e mestieri e tra mestieri e Centro di formazione, da utilizzare in modo sinergico per aumentare la visibilità dell’Associazione, per dare più forza alle azioni mirate di rappresentanza e per verificare se vi sono le condizioni per riprogettare, magari con strumenti diversi, nuove forme di associazionismo che permettano alle piccole e medie imprese, di competere con (o insieme a) soggetti più strutturati in bandi, gare o progetti. Valorizzare l’orientamento assunto dalla Direzione provinciale lavorando per la creazione di strumenti che consentano alle imprese consorziate o aggregate di partecipare a bandi o gare direttamente o con altri soggetti economici.
Uno dei problemi della nostra realtà locale è sicuramente il nostro individualismo che ci frena in molti progetti, di fatto in questi anni si è cercato di fare sistema individuando nel Global Service una risposta collettiva a richieste che sempre più spesso vanno nella direzione del tutto gestito.
Continuare ad operare per favorire la coesione territoriale tra Istituzioni, Enti funzionali e Organizzazioni economiche, strumento indispensabile per una miglior qualificazione e sviluppo dell’economia territoriale, per l’attrazione di nuove imprese, per la nascita di nuove imprese.
Attenzione anche verso il mondo della scuola e più in particolare verso l’istruzione professionale perché, in attuazione di quanto previsto dalla riforma dei cicli scolastici si preveda una maggior finalizzazione dei programmi alle esigenze del mondo del lavoro.
Migliorare l’informazione per rendere più incisivi progetti e iniziative migliorando i rapporti con i mezzi di informazione giornalistici e televisivi per una adeguata pubblicizzazione delle iniziative e delle proposte della CNA.

- Servizi
Rimodellare una offerta di servizi che sia frutto di una forte integrazione tra diverse aree (servizi fiscali, consulenza finanziaria, consulenza per l’internazionalizzazione, consulenza di direzione etc.) e integrando maggiormente l’attività dei centri (CNA Servizi, EPASA, CNI, ECIPAR, CNA Innovazione) che erogano servizi di consulenza prevedendo la presenza in zona di figure specialistiche per una maggior qualificazione dell’offerta con l’area che svolge attività sindacale e di sviluppo economico per una più incisiva finalizzazione dell’immagine di una Associazione in grado di dare risposte a tutto campo ai bisogni delle imprese offrendo prodotti che i nostri soci-clienti possano apprezzare sotto il profilo della convenienza economica, sotto quello della qualità e della sicurezza. Migliorare la collaborazione tra zone e mestieri replicando il modello dell’Ufficio specialistico dei trasporti, ciò permette di erogare servizi maggiormente integrati, sia tecnici che sindacali.
Sviluppare ulteriormente i servizi on line in un’ottica di rinnovamento di una Associazione al passo con i tempi, anche sotto il profilo dell’utilizzo delle innovazioni tecnologiche.
Nella medesima giornata l'Assemblea di CNA Servizi Parma ha rinnovato il Consiglio di amministrazione per il triennio 2005/2008. Il nuovo Consiglio è così composto:
Gian Paolo Gatti (Presidente), Pierluigi Beccarelli (Consigliere Delegato), Bianchi Artemio, Giuffredi Sergio, Lipari Sebastiano e Pellinghelli Bruno, (Consiglieri)
Il Collegio sindacale è composto da: Ambrosini Gian Luca (Presidente) Angelo Anedda e Gabriele Gattara