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CARO VITA AMMAZZA PENSIONI

PER GLI ANZIANI DIMINUISCONO LE CERTEZZE E SI ACUISCE IL DISAGIO

20-05-2005

Una ricerca CNA sugli anziani, i cui risultati saranno presentati giovedì 19 maggio a Coriano di Rimini, evidenzia come per questa fascia sociale si sia ridotto il potere d’acquisto delle pensioni e siano aumentate le difficoltà nel condurre la vita di tutti giorni.

Gli over 60 sono in crescita; aumentano i loro bisogni, ma diminuiscono ogni giorno le loro certezze. La colpa è del caro vita, la cui escalation penalizza pesantemente i loro redditi, costringendoli a continue forzate rinunce.  E’ infatti sempre più faticoso per la stragrande maggioranza di loro, arrivare a fine mese con pensioni che per il 42,09% stanno di sotto ai 535 euro. Con queste cifre, un anziano fatica a far fronte alle spese primarie, riduce ogni altro tipo di consumi e comincia ad erodere gli eventuali risparmi. E’ questa la testimonianza del crescente disagio che si manifesta tra le persone anziane, così come emerge dall’indagine svolta dalla FNAP, la Federazione nazionale pensionati della CNA attraverso l’invio di un questionario a 5.000 associati mediante la rivista Verde Età,  al quale in Emilia Romagna hanno risposto in 1.200.
Come vivono oggi gli anziani in Emilia Romagna?
La carta d’identità dell’Emilia Romagna sta invecchiando rapidamente. Seconda in Italia solo alla Liguria per quanto riguarda l’indice di vecchiaia (rapporto tra gli over 65 e gli 0-14enni), la regione è al primo posto tra i paesi UE per la percentuale di over 60. Su 100 persone potenzialmente attive (fra i 20 e 65 anni), gli ultra sessantenni sono 29 e nel 2025 saranno 45: quasi un pensionato per due persone attive. Le previsioni indicano che entro il 2025, il numero degli anziani oltre i 65 anni crescerà del 29%. In aumento considerevole, secondo le previsioni, i grandi vecchi (persone con più di 80 anni) che dovrebbero passare da 236.259 a 322.554. Le province più anziane, risultano essere Piacenza (24,24%), Ferrara (24,58%), Ravenna (23,87%) e Bologna con il 23,13%; la più giovane Rimini (19,38%).
La realtà dei pensionati fotografata dall’indagine FNAP-CNA, è quella di un universo costituito in prevalenza da uomini (62%), di età compresa sopratutto nella fascia degli  over 65 (oltre il 64%) anche se è significativa la presenza degli ultra ottantenni (12%). Il 50% dei pensionati ha cessato la propria attività lavorativa da 10-20 anni; tra i 5-10 anni di pensionamento si colloca il 21,24%.
Aumentano le difficoltà  a far fronte alla lista della spesa e peggiora il tenore di vita. Il 27% dei pensionati dichiara di percepire una pensione che si aggira tra i 535 e i 700 euro al mese, ma una gran parte di loro, il 42,9% vive in una situazione di sofferenza, percependo una pensione di sotto ai 535 euro; questa percentuale comprende un 19,27% che percepisce il minimo, vale a dire 412 euro ed un 4,31% che è di sotto al minimo; sono soprattutto le donne quelle che in maggioranza percepiscono pensioni al minimo (quasi il 35%). Tra i 700 ed i 900 si colloca il 18,77% dei pensionati ed oltre i 900 euro, l’11, 56%.
Dal questionario emerge una difficoltà crescente dei pensionati a far fronte alle spese indispensabili per vivere, per alimentarsi, per pagare affitto, acqua, luce e gas, per curarsi e restare in salute; in sostanza, si assiste ad una riduzione  notevole dello stato di ben - essere. Alla domanda: Cosa è aumentato di più, i rincari maggiori vengono segnalati per gli alimenti (12,9%), la casa (9,7%), le cure mediche (10%); ma se a questi bisogni primari non si può rinunciare, cosa tagliare allora?  Dalle risposte al questionario risulta che i pensionati rinunciano a vestirsi (il taglio sull’abbigliamento è indicato dal 12,12%), al tempo libero (l’10,79%) rinunciando ad ogni tipo di relax, vacanza e hobby, riducono le spese per l’automobile (8%) riducendo così una parte della propria autonomia. Altro punto dolente le tasse, aumentate per la quasi totalità dei pensionati intervistati (97,28%). La difficoltà nel pagare le spese quotidiane e la percezione di un incremento della tassazione, genera nelle persone anziane  un forte senso d’inquietudine e  incertezza sulla possibilità di riuscire a farcela ad arrivare a fine mese.
Anche in Emilia Romagna, dunque, il caro vita pesa sugli anziani costringendoli da un lato, a ridurre i consumi e dall’altro ad intaccare i propri risparmi.
Alla domanda: In questi ultimi tempi ha avuto difficoltà a far fronte a tutte le spese?, la risposta pressoché univoca è stata: sì,  sono aumentate in modo consistente; se poi, alle spese quotidiane, si aggiungono imprevisti o spese mediche, il portafoglio si assottiglia ulteriormente.
Il dato sul taglio delle spese mediche – commenta il segretario regionale della CNA Emilia Romagna, Giorgio Allari - è particolarmente preoccupante; cresce, infatti, il numero di persone costrette a pagare di tasca propria esami medici e farmaci. La ricerca effettuata dalla FNAP-CNA, conferma come il potere reale d’acquisto delle pensioni, oltrechè dall’inflazione, venga sempre più intaccato da fattori di carattere sociale. Pensiamo a quanto pesa sui bilanci familiari dei pensionati, avere una badante in casa; a quanto incide dover ricorrere ad una visita medica privata o ad analisi non rimborsate solo perché le liste d’attesa non consentono alternative.
Questo stato di cose, ha prodotto un altro fenomeno negativo: l’erosione dei risparmi. Oltre l’88% dei pensionati, dichiara di aver dovuto dar fondo ai propri risparmi o di averne utilizzata gran parte.
A questo punto, dove intervenire? Alla domanda: Preferirebbe avere un aumento della pensione o servizi sanitari e assistenziali gratuiti e più estesi?, la maggioranza (46,48%) ha indicato l’aumento della pensione, evidenziando come il caro vita susciti anche un forte interesse per una maggiore disponibilità di denaro da spendere nell’immediato; ma una percentuale non molto inferiore (41,97) ha optato, nonostante  Emilia Romagna i servizi socio sanitari siano ritenuti dagli intervistati,  diffusi e di qualità, per servizi ancor più estesi e gratuiti. Evidentemente i costi socio-sanitari, sono ritenuti così alti da far preferire politiche regionali di sostegno al welfare per i soggetti svantaggiati, piuttosto che una pensione che, in caso di necessità, non riuscirebbe in ogni caso a coprire le spese da sostenere.

I risultati dell’indagine saranno presentati nel corso del meeting regionale: “Anziani, ovvero persone in una società per tutti”  organizzato da FNAP-CNA per giovedì 19 maggio ( ore 9.30 – 12.30) presso la Nuova Torre (via Rio Melo 2 – Sant’Andrea in Besanigo) a Coriano di Rimini. Seguirà una tavola rotonda nella quale amministratori, esperti delle problematiche della terza età e rappresentanti delle forze sociali, proprio partendo dall’interrogativo finale dell’indagine: pensioni più alte o servizi migliori e gratuiti, si confronteranno su come intervenire per garantire agli anziani un decoroso tenore di vita ed un sistema di welfare di qualità. Parteciperanno: Giorgio Allari, segretario regionale CNA; Sebastiano Porcu, dipartimento di sociologia dell’Università di Bologna; Fabrizio Raffaele, dirigente area anziani e disabili dell’Assessorato alle politiche sociali della Regione Emilia- Romagna e Claudio D’Antonangelo, segretario nazionale della FNAP-CNA.