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SUBFORNITURA IN CRISI

DURA LA CNA: “INACCETTABILE LA NON APPLICAZIONE DELLA LEGGE CHE REGOLAMENTA I RAPPORTI CON LA COMMITTENZA”

17-05-2005

E’ ormai crisi per il comparto della subfornitura in Emilia Romagna, oltre 15.000 imprese che operano nei settori della meccanica, elettronica, impiantistica, legno-arredamento, tessile-abbigliamento e calzaturiero.  Le quote di mercato negli ultimi due anni si sono progressivamente ridotte  e sono calati, di conseguenza, commesse e volumi d’affari. Ma non c’è solo il perdurante andamento negativo della congiuntura fra le cause di una crisi che si fa sempre più pesante.  A sette anni dall’ uscita della legge 192/98, che regolamenta i rapporti fra committenti e subfornitori, la sua applicazione è pressoché nulla. Lo denuncia con forza il segretario di Assomeccanica-CNA dell’Emilia Romagna (che associa circa 7.000 imprese metalmeccaniche di cui oltre il 75% di sub fornitura), Paolo Preti: 
L’obiettivo di questo provvedimento legislativo, è quello di regolamentare i  rapporti fra committenza e subfornitura, in particolare per ciò che riguarda i tempi di pagamento e l’interruzione ingiustificata di lavorazioni e commesse. Ricordo che, mentre nel resto d’Europa, i termini di pagamento ai subfornitori da parte dei committenti non superano mediamente i 30 giorni, in Italia questi termini sono da sempre più lunghi ed oggi, si sono ulteriormente dilatati. La legge che doveva disciplinare i rapporti tra le imprese e la committenza, non funziona e una recente indagine, ha confermato come, dalla sua introduzione, la 192 sia praticamente rimasta lettera morta.
Il mercato ne risulta falsato ed assistiamo a fenomeni che tendono a scaricare sulla impresa più debole della catena di produzione, quella di subfornitura, i costi finanziari dei committenti. L’allungamento dei termini di pagamento e soprattutto, il ritardo nei termini di pagamento, sono le modalità con le quali, in maniera distorta una parte del mercato cerca di rispondere ai contraccolpi della crisi.
Queste situazioni, sottolinea il presidente regionale di Assomeccanica-CNA, Dante Zaccarelli,
vengono segnalate in preoccupante crescita negli ultimi due anni; così come risultano in aumento i casi di recesso unilaterale e proditorio del contratto di subfornitura da parte di committenti che, invece, di puntare sulla innovazione di prodotto e sulla collaborazione produttiva con reti di subfornitori qualificati, per contrastare la concorrenza preferiscono utilizzare scorciatoie non sempre corrette.
E’ noto come esista più di una legge ( ultimo in tal senso il D-Lgs 231/2002 per l’attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) che tende a tutelare il subfornitore nei propri diritti; perché allora, in caso di abuso da parte del committente, o di ritardo nei pagamenti, o di mancato rispetto dei termini di pagamento o nella impossibilità, molto spesso denunciata dagli imprenditori, di applicare gli interessi moratori, il subfornitore non accede alle vie conciliative e poi legali per vedersi riconosciuto il proprio diritto?
I motivi, denunciano i dirigenti di Assomeccanica-CNA, sono essenzialmente due. Il primo è la necessità di rimanere sul mercato.
E’ chiaro che un’impresa di subfornitura che crea problemi di questo tipo, non piace a gran parte della committenza.
Il secondo risulta ancora più delicato e chiama in causa i tempi lunghi della  giustizia italiana. Siamo a conoscenza di casi drammatici; ad esempio quello di un’impresa di subfornitura del settore elettrico e cablaggi Bologna che ha denunciato il palese scorretto comportamento di un’impresa committente multinazionale; ebbene, il subfornitore dopo anni di contenzioso giudiziario, ancora non ha ottenuto il giusto riconoscimento dei crediti vantati, e sta oggettivamente rischiando il fallimento.
Gli imprenditori del comparto restano convinti che in questa regione sia possibile  attivare una proficua collaborazione all’interno del sistema produttivo, tale da contemperare sia le giuste esigenze della committenza che quelle della  subfornitura; ma certe situazioni inquietano non poco.