Informa in breve


LA CNA SUI PROCESSI DI AGGREGAZIONE DELLE AZIENDE USL

SI’ ALLA RAZIONALIZZAZIONE, NO A PROCEDURE CHE INTRODUCONO ELEMENTI DISTORSIVI DEL MERCATO

08-05-2006

La CNA dell’Emilia Romagna sta osservando da tempo le dinamiche innescate sul mercato locale dal ricorso alle procedure d’appalto da parte della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo al settore della sanità e le ricadute per le piccole e medie imprese fornitrici di servizi e prodotti, distribuite sui territori di riferimento delle Aziende USL.
Siamo consapevoli – spiega Quinto Galassi, presidente regionale della CNA Emilia Romagna - delle necessità di razionalizzazione della spesa da parte del Servizio Sanitario Regionale e lo riteniamo un obiettivo condivisibile ed auspicabile. Ma, al tempo stesso, ci preme che questo processo di razionalizzazione sia realizzato attraverso procedure che non introducano elementi distorsivi sul mercato, tali da provocare penalizzazioni per le piccole e medie imprese locali. Un evento, questo, che andrebbe a detrimento dell’intera economia regionale, in particolare per la difesa della qualità dei servizi e della stessa coesione sociale che la presenza diffusa e capillare di una piccola imprenditoria qualificata garantisce. La centralizzazione degli approvvigionamenti, operata attraverso l’aggregazione delle stazioni appaltanti, perciò, non dovrà depauperare la rete di PMI territoriali che assicurano servizi e prodotti sempre contestualizzati sulle realtà ed esigenze del territorio di appartenenza e, neppure, introdurre diseconomicità indirette per le Aziende pubbliche o riduzione della qualità e spersonalizzazione dei servizi e dei prodotti.
La preoccupazione dei vertici della CNA dell’Emilia Romagna riguarda il processo di aggregazione delle Aziende Sanitarie verso la costituzione delle cosiddette Aree Vaste, che pur con l’obiettivo di rispondere alle difficoltà attuali, deve tuttavia predisporre procedure di gara che affrontino in una visione d’insieme prodotti, servizi ed assistenza; tali aggregazioni non devono, in sostanza, divenire illogicamente estese, fino a perdere gran parte delle utilità che ne hanno determinato il ricorso.
In questo quadro, la costituzione di ogni Area Vasta in una logica di accordo quadro con i fornitori presenti territorialmente, potrebbe, secondo la CNA regionale, determinare risultati di efficacia ed efficienza per la Pubblica Amministrazione, stimolando, nel contempo, le realtà produttive e di servizio, pertinenti per attività e mercato, verso identici processi di aggregazione.
Affinché il processo di razionalizzione si ponga in questa direzione, la CNA dell’Emilia Romagna, attraverso le Associazioni provinciali, svilupperà le necessarie iniziative di confronto con le Istituzioni locali e con le stesse Aziende sanitarie e, con tale fine, ha inviato una lettera all’Assessore regionale alla salute, Giovanni Bissoni e ai direttori generali delle Aziende USL nella consapevolezza – puntualizza Galassi -
che gli interessi delle imprese rappresentate coincidono con gli interessi più generali dei cittadini e della nostra qualità sociale.