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CNA Associazione Provinciale Forlì - Cesena. ASSEMBLEA ANNUALE 2005

“Piccole imprese capitale sociale per il Paese: e per la Politica ? ” le risposte al quesito posto come tema dell’Assemblea, in un sondaggio commissionato dall’Associazione

10-03-2005

Piccole imprese capitale sociale per il Paese: e per la Politica ? 
è l’interrogativo che CNA di Forlì-Cesena si porrà sabato 12 marzo 2005 alle 9.30, presso la sala congressi della Fiera di Forlì in occasione dell’Assemblea Annuale dell’Associazione. Ad introdurre i lavori sarà Alvaro Attiani, Presidente Provinciale dell’Associazione , il programma prevede poi una relazione di Maurizio Viroli , Professore di Teoria Politica, Università di Princeton (U.S.A) ed interventi di Antonio Nervegna, Consigliere Regionale Forza Italia; dell’ On.le Roberto Pinza, Capogruppo Margherita Comm.ne Finanze e di Gian Carlo Sangalli  , Segretario Generale CNA Nazionale.
Che le PMI siano un gigante economico , ma che spesso non siano tenute nella dovuta considerazione, è una opinione diffusa nel nostro mondo - spiega il Presidente Alvaro Attiani - basti pensare che le piccole imprese sono oltre il 97% in Italia, ma ricevono solo il 5% dei contributi pubblici messi a disposizione del sistema imprenditoriale , per citare un solo dato. Però quando si guardano i dati sulla occupazione si scopre che questa aumenta proprio nelle pmi, mentre nel settore industriale continua a calare., perciò costituiscono senza dubbio una grande risorsa per il Paese.  Per questo motivo abbiamo voluto aprire la nostra Assemblea con una riflessione del prof. Viroli, perché ci aiuti a capire , lui che di teoria politica è un esperto, quali sono i meccanismi che portano il sistema politico a non considerare in maniera adeguata l’importanza che le imprese da noi rappresentate rivestono nella vita economica e sociale e,  per certi aspetti anche culturale del nostro Paese. Avremo anche interlocutori in rappresentanza delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, a cui chiederemo di spiegarci quali dinamiche portano a questo risultato che non ci soddisfa appieno. 

L’Assemblea
- prosegue il Direttore Tiziano Alessandrini -
come di consueto sarà anche l’occasione per presentare i dati relativi alla nostra struttura, anche a consuntivo 2004 in crescita come numero di associati e servizi erogati ,  ed i nostri principali obiettivi. Certo per realizzare interventi significativi, in molti casi il supporto delle istituzioni è imprescindibile. Ci sembra inoltre fondamentale che le scelte per lo sviluppo, sia in ambito locale che nazionale, siano concertate con gli attori sociali di riferimento. Questo , invece, è un altro punto dolente, in quanto questo Governo ha abolito la parola concertazione dal suo vocabolario, ma dobbiamo dire che spesso anche in ambito locale, il confronto è più rituale che effettivo. Per affrontare l’Assemblea anche con il conforto dell’ opinione diretta dei nostri soci, abbiamo commissionato un semplice sondaggio telefonico, che è stato realizzato nei giorni scorsi da una società specializzata, su un campione rappresentativo di aziende aderenti. Devo dire che ciò che è emerso dal sondaggio non ci ha sorpreso, anche perché sono molteplici per noi le occasione di confronto con le imprese. Credo che siano dati di cui anche la politica dovrebbe tenere conto, perché testimoniano una sostanziale insoddisfazione, soprattutto a livello nazionale. Un aspetto positivo invece da sottolineare, è il forte impegno delle aziende, pur una situazione di incertezza e difficoltà , nella ricerca di prospettive di sviluppo . 

I DATI RELATIVI AL SONDAGGIO 

Alla prima domanda
“Ritiene che la politica, Parlamento e Governo,  dia ascolto alle problematiche delle piccole imprese?”
hanno risposto: 
poco l’80% degli interpellati; abbastanza il 18 % e molto il 2% .
Alla seconda domanda
“Quanto pensa che la politica , Regione e Istituzioni locali, dia ascolto alle problematiche delle piccole imprese?” 
hanno risposto:
poco il 52% del campione; abbastanza il 44 % e molto il 4%. 
L’indagine proseguiva con la domanda
“Quali interventi lei, come piccolo imprenditore chiede alla politica?” 
e veniva suggerita una griglia di opzioni in cui era possibile scegliere più di una risposta.
I risultati sono stati  :
il 59 % degli interpellati chiede politiche fiscali di minore tassazione;
 il 59% politiche di semplificazione amministrativa per eliminare la burocrazia;
il 46% chiede politiche fiscali di vantaggio ( cioè agevolazioni) ;
il 38% chiede politiche mirate a ridurre gli oneri sociali, cioè i contributi;
il 30% chiede politiche di sviluppo industriale ;
il 24% chiede politiche creditizie , per migliorare le condizioni di accesso al credito.

Ma dato che CNA e imprese sono abituate a fare la loro parte, il questionario proseguiva con la domanda :
"Su quali aree di attività vorrebbe si impegnasse prioritariamente la CNA ?” 
a cui sono state date queste risposte :
53% creazione di opportunità economiche per le imprese;
42%promozione del territorio e delle aziende in esso collocate;
39 %sviluppo servizi innovativi( qualità , commercializzazione, ecc.);
34%formazione imprenditoriale ( per sviluppo varie funzioni aziendali );
30% infrastrutture tecnologiche e tradizionali ;
22% rappresentanza nei confronti dei soggetti pubblici/privati.

L’ultima domanda, infine, era :
“La competizione nel mercato è sempre più difficile,. Quali iniziative intende realizzare in futuro per sviluppare la sua impresa ?”
a cui sono state date queste risposte:
46% miglioramento dei rapporti per accrescere la soddisfazione dei collaboratori, dei clienti e dei fornitori ;
41% rapporti di collaborazione con altre imprese del settore o di filiera;
40% innovazione di processo o di prodotto;
39% ottimizzazione dei costi gestionali;
31%investimenti nella conoscenza (tecnica, umana, ricerca e formazione ) ;
29% ricerca di nuovi mercati e promozione commerciale.