04-11-2004
Al via la formazione continua per l'artigianato. Sono stati infatti stanziati 2 milioni di euro da parte del Fondo artigianato formazione per finanziare piani e progetti sulla formazione continua. Il bando è stato pubblicato sotto forma di invito nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito www.fondartigianato.it. E mette a disposizione, ripartito tra le singole regioni, un finanziamento pari a 2 milioni di euro, attraverso il quale viene sostenuta l'attuazione di piani formativi predisposti sulla base degli indirizzi concordati tra le parti sociali costituenti il fondo. Dovranno ora essere presentati specifici progetti di formazione, la cui scadenza è stata fissata al 30 novembre prossimo. «È la prima concreta iniziativa volta a realizzare la mission del fondo», spiega Enrico Amadei presidente del fondo stesso, ossia valorizzare le risorse umane e sostenere lo sviluppo dell'artigianato e della piccola e media impresa attraverso la promozione, la realizzazione e la diffusione di azioni di formazione continua nell'ambito dei piani formativi elaborati in sede di dialogo sociale». Un passo importante, dunque, per il settore.
La predisposizione dell'invito si è dimostrata più lunga e complessa di quanto avevamo inizialmente ipotizzato. D'altro canto, essa ha rappresentato il primo vero banco di prova per un soggetto espressione delle parti sociali che, pur avendo natura privatistica, ha dovuto coniugare le esigenze della bilateralità con i problemi derivanti dalla gestione di risorse pubbliche, ha dichiarato il vicepresidente del fondo, Franco Lago.
In questa prima fase, infatti, le attività formative oggetto dell'invito saranno finanziate dal fondo con una quota delle risorse assegnate dal ministero del lavoro e delle politiche sociali per il cosiddetto start-up.
E’ nostro impegno impiegare al meglio la dotazione pubblica di start-up, ha proseguito Lago, attraverso iniziative che, relativamente a questo primo invito, avranno soprattutto lo scopo di sperimentare il modello organizzativo e le modalità operative del fondo. Oltre, naturalmente, a stimolare la predisposizione di piani formativi più adeguati e coerenti alla realtà di lavoro dipendente e imprenditoriale dell'artigianato e delle pmi. Il Fondo artigianato formazione, del resto, è molto importante per il settore. Esso è stato costituito dalle confederazioni artigiane (CNA, Confartigianato, Casartigiani, Claai) e dai sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil) con l'Accordo interconfederale del 6 giugno 2001 ed è stato il primo fondo riconosciuto e autorizzato dal ministro del lavoro, con decreto del 31 ottobre del 2001. Nel 2003 il fondo ha realizzato una buona performance associativa, con circa 130 mila aziende aderenti, per un coinvolgimento complessivo di quasi 600 mila lavoratori.
Negli indirizzi concordati tra le parti sociali e posti alla base del primo invito del fondo, infatti, vengono considerati interventi formativi finalizzati a migliorare la tenuta e la competitività dell'impresa sul mercato, ad affrontare le sfide dei nuovi mercati, a prevenire crisi settoriali, territoriali o aziendali e ad accrescere le competenze professionali e l'occupabilità dei lavoratori. Ci sono poi gli interventi rivolti al mantenimento dei livelli occupazionali, al superamento di crisi settoriali, territoriali o aziendali, alla diversificazione delle competenze professionali dei lavoratori. Infine è stata inserita l'attuazione del complesso delle norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e il rispetto del principio delle peri opportunità.
Per garantire un effettivo decollo del fondo va però assicurato, concludono Amadei e Lago, il flusso di risorse attribuite al fondo stesso, soprattutto per quel che riguarda i contributi che derivano dalle aziende aderenti. Le difficoltà che ancora si registrano su questo fronte devono essere rapidamente superate per consentire al Fondo artigianato formazione di corrispondere in pieno alle aspettative createsi nel comparto.
