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Presentati dalla CNA i risultati dell’indagine congiunturale relativa

SI RIMETTE IN MOTO IL MOTORE DELL’ECONOMIA REGIONALE, A TIRARE SONO EXPORT E METALMECCANICA.

15-10-2004

Crescono le esportazioni e le aziende posizionate sui mercati stranieri se ne avvantaggiano. Tra gli indicatori economici, in aumento produzione e commesse, riprende il trend positivo dell’occupazione; si mantiene alta la propensione agli investimenti. Bene il comparto manifatturiero, meccanica in testa. Non positivo l’andamento del comparto delle costruzioni, mentre quello dei servizi si mantiene in fase d’attesa: i presupposti per la ripresa ci sono, ma i consumi restano ancora troppo deboli. Molto soddisfatti gli imprenditori dell’Emilia (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza; con risultati leggermente inferori ma aspettative molto alte per i prossimi tre mesi, gli imprenditori di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Se l’economia regionale sembra avere la spinta necessaria per  ripartire, restano alte le preoccupazioni sulle prospettive di crescita dell’economia nazionale. La Finanziaria rischia, infatti, di mortificare gli sforzi compiuti dalle imprese e l’intera manovra economica appare incapace di dare nuovo slancio al sistema Italia.

La locomotiva Emilia Romagna sembra ripartita. Il fatto che gli imprenditori confermino i segnali di ripresa già ravvisati a fine giugno costituisce indubbiamente un fatto positivo.  I dati degli ultimi tre mesi dicono che il peggio sembra passato, ma la debolezza della domanda interna potrebbe frenare la ripresa. Così il segretario della CNA Emilia Romagna, Giorgio Allari, ha sintetizzato i risultati della rilevazione congiunturale CNA relativa al trimestre luglio- settembre 2004, effettuata su un panel di 138 imprenditori eccellenti associati (appartenenti ai tre settori macro economici: manifatturiero, costruzioni e servizi) da Freni Ricerche Marketing di Firenze tramite un questionario strutturato somministrato via web.

La ripresina indicata nello scorso trimestre, è dunque in essere.
La situazione  - ha proseguito Allari – va letta in un’ottica di recupero delle posizioni perdute che può, se le attese si concretizzeranno, trasformarsi in un vero e proprio rilancio.
Indubbiamente la situazione si è sbloccata.  La rilevazione CNA evidenzia il mantenimento delle attese manifestate a fine giugno dagli imprenditori ed un ulteriore miglioramento del clima di fiducia specie a livello regionale. A conferma delle aspettative espresse nel periodo aprile - giugno, segni di ripresa si sono manifestati sia sul piano degli ordinativi che della produzione. Riprende a salire l’occupazione e si mantiene elevata sia la percentuale d’imprese che ha investito, sia quella d’imprese che hanno programmato investimenti nei prossimi sei mesi.
A tirare sono il settore metalmeccanico ed in generale il comparto manifatturiero e l’export.
L’Occupazione. Cresce il numero dei dipendenti (+ 0,6%) e l’aumento degli occupati regolarmente assunti a tempo pieno, dopo un periodo di stazionarietà, va interpretato come un ulteriore segnale d’ottimismo.
L’Export. Si registra una crescita del 2% rispetto al trimestre precedente, percentuale che porta le esportazioni a raggiungere il 12% del fatturato complessivo, il massimo dei valori che si registrano nel range di oscillazione nel corso dell’anno. La crescita media dell’export del 2% dell’intero campione, se riferito alle sole aziende impegnate sui mercati esteri, arriva a pesare il 33% del fatturato delle aziende esportatrici. La crescita dell’export, nonostante la situazione internazionale ed i crescenti aumenti delle materie prime, rappresenta uno dei fattori chiave della ripresa insieme agli investimenti.
Gli Investimenti. Oltre la metà delle imprese eccellenti CNA, ha negli ultimi 6 mesi, investito in nuove tecnologie, nuovi impianti di produzione (soprattutto nel manifatturiero) e informatizzazione (specie nei servizi). Il 70% di queste imprese intende continuare ad investire, mostrando fiducia nelle proprie competenze in attesa di una ripresa che ritiene imminente. Un ulteriore 20%, pur non avendo effettuato investimenti nel corso del precedente semestre, prevede di investire soprattutto per innalzare la qualità della produzione. Sono state le imprese della Romagna e di Ferrara  le prime ad investire, pur in una fase di rallentamento quale era quella di sei mesi fa.
La domanda. La ripresina indicata nello scorso trimestre, quando la domanda era sostenuta anche da un andamento stagionale positivo sembra consolidarsi giacchè si  mantiene un’arma vincente costante, pur in un momento dove la stagionalità incide assai poco. La situazione di attesa sembra essersi finalmente sbloccata e si rafforzano le prospettive di una fase di crescita.
La crescita è visibile soprattutto nel comparto manifatturiero nel quale gli indici si collocano su valori positivi in modo decisamente superiore a quelli constatati nei servizi e nelle costruzioni.  Questi dati positivi, assumono un maggior valore, in considerazione del fatto che, proprio nel settore manifatturiero, in questo trimestre, la domanda stagionale si colloca nel punto più basso. Costanti gli ordinativi ed anche le attese per il prossimo trimestre permangono di segno positivo sia nel settore manifatturiero che nei servizi. Più debole il comparto delle costruzioni.
La ripresa  sembra concretizzarsi, anche se restano alcune  incertezze legate alle criticità che le imprese si trovano ancora ad affrontare. Tra queste, la crescita dei prezzi alla produzione e gli aumenti dei costi che, non sono stati trasferiti sui listini di vendita. Gli imprenditori ritengono che la domanda finale sia ancora debole e, quindi, un innalzamento dei prezzi potrebbe rivelarsi fatale in questa fase così delicata di ripresa. Esiste la consapevolezza che il recupero dei consumi finali, sarà determinante per il consolidamento della fiducia delle imprese e la crescita dell’economia. Per gli imprenditori, tra i fattori che in questo momento determinano difficoltà di mercato alle proprie imprese, prevalgono: la carenza della domanda nazionale ed il ritardo dei pagamenti da parte dei clienti (37,5%), i prezzi delle materie prime (33,3%) e l’elevata competitività del mercato nazionale (31,7%). Il prezzo delle materie prime è al primo posto per le imprese manifatturiere (46%), mentre il ritardo nei pagamenti rappresenta la maggiore criticità per il comparto costruzioni (46,2%). Dal punto di vista territoriale, mentre gli imprenditori romagnoli segnalano la carenza di manodopera specializzata (30,2%), quelli emiliani segnalano con il 35,1% anche gli elevati costi di gestione.

Bene il settore metalmeccanico
Nelle aziende del settore sono cresciute le commesse ed anche le aspettative per gli ordinativi futuri. Nel settore manifatturiero i dati sono decisamente positivi. E’ questo comparto a guidare la locomotiva della ripresa che aggancerà i servizi e successivamente le costruzioni. Sono partite con un certo vantaggio le imprese dell’Emilia, ma nel prossimo trimestre, quelle della Romagna, nelle opinioni del nostro panel, andranno tranquillamente a recuperare il ritardo. Analizzando le performance del settore metalmeccanico (ma in buona parte queste appartengono anche al settore dei trasporti), c’è una vivacità ancora maggiore in rapporto al manifatturiero. La ripresa nel metalmeccanico è già in atto. Pur penalizzato dai prezzi delle materie prime (petrolio e acciaio in testa) e dalla loro carenza, oltrechè dalla concorrenza dei mercati esteri e dalla insufficiente domanda nazionale, il settore riesce ad avere performance positive. Il motivo risiede soprattutto negli investimenti effettuati e nella buona presenza sui mercati  esteri.

Bene chi opera sui mercati esteri
L’export, in un momento di crisi profonda e persistente della domanda nazionale,  rappresenta un’opportunità che il settore metalmeccanico ha saputo afferrare, ma più in generale rappresenta la discriminante in termini di migliori risultati ottenuti, tra le aziende dei vari settori che sono impegnate sui mercati esteri e quelle che operano esclusivamente sul mercato nazionale. Il confronto tra le aziende evidenzia che  su queste ultime pesano fortemente i fattori di difficoltà che non consentono di sbloccare la situazione: carenza domanda nazionale, forte concorrenza, ritardo negli incassi. Difficile per queste aziende, uscire dalle difficoltà in cui si dibattono, se non ripartono i consumi. La  presenza sui mercati esteri e la competitività dei loro prodotti rappresenta, invece, in questa fase un’arma vincente per le imprese che esportano.

Le aspettative per i prossimi 3 mesi
Cresce la fiducia e le previsioni sono improntate a cauto ottimismo: positive le aspettative per la propria azienda, aumenta la fiducia per una crescita dell’economia regionale, si mantiene alta invece l’incertezza sui tempi di recupero dell’economia nazionale. Il  dinamismo al momento appartiene soprattutto al settore manifatturiero, metalmeccanico in particolare. Nei prossimi tre mesi, sono gli imprenditori di Ferrrara, Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena ad attendersi un forte recupero nell’evoluzione delle proprie aziende anche in virtù degli investimenti effettuati; gli imprenditori emiliani prevedono di consolidare i risultati già acquisiti, con aspettative  più alte nel comparto servizi, legate ad un auspicato rilancio dei consumi.
Le previsioni sull’economia italiana. Le aspettative per il sistema Italia continuano ad essere caute. La situazione congiunturale del Paese viene data anche in questa occasione per stazionaria. Pesano negativamente le incertezze legate alla Finanziaria, che non corrisponde alle aspettative degli imprenditori, che si attendevano interventi strutturali e incentivi mirati requisiti di una politica di sviluppo che per quanto visto sin qui, la manovra del Governo, non sembra possedere. Lievemente più pessimista nei confronti del sistema Italia, continua ad essere l’opinione delle imprese della Romagna rispetto a quella delle imprese emiliane.
Le previsioni sull’economia dell’Emilia Romagna. Le aspettative nei confronti dell’economia regionale continuano ad essere incoraggianti, soprattutto per i settori fino adesso meno interessati dalla ripresa. Il motore si è rimesso in moto ed anche se la strada non appare agevole, è comunque di nuovo in movimento.
Le previsioni sulla situazione economica della propria azienda. Riferendosi alla propria azienda, gli imprenditori eccellenti del panel CNA, continuano ad essere, anche se cautamente ottimiste, soprattutto  nei comparti manifatturiero e dei servizi.

 

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