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MONTA LA PROTESTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI

CARO GASOLIO, TARIFFE E CONCORRENZA SLEALE STANNO STRANGOLANDO LE IMPRESESabato 18 settembre prima giornata di mobilitazione Incontri con Prefetti e istituzioni in tutte le province; punti di sensibilizzazione per informare i cittadini e presidi SIM

20-09-2004

L�autunno caldo delle imprese di trasporto merci emiliano romagnole � gi� iniziato. Sabato 18 settembre prende il via anche nella nostra regione, la Campagna d�Autunno dell�autotrasporto, prima giornata di mobilitazione nazionale promossa da FITA-CNA.
In ogni provincia dell�Emilia Romagna, nella mattinata di sabato delegazioni della FITA-CNA (in alcuni casi unitariamente a Legaccop), incontreranno i rappresentanti delle istituzioni locali ed i Prefetti. Per sensibilizzare l�opinione pubblica e dare visibilit� alle richieste della categoria, presso le Prefetture saranno effettuati presidi simbolici da parte di una ventina di automezzi, prevalentemente trattori stradali privi di semi rimorchi in modo da evitare, per quanto possibile, disagi e intralci al traffico e saranno organizzati alcuni punti di informazione con distribuzione di volantini per informare i cittadini sulle motivazioni della protesta.
Il caro prezzi (solo il gasolio � cresciuto da inizio anno del 12%); il mancato riconoscimento del bonus fiscale e dell�avvio della procedura per il rimborso; le rigidit� che sull�orario di lavoro del personale viaggiante rischia di introdurre la direttiva europea 15/2002; il disegno di legge per la riforma dell�autotrasporto che � cos� come proposto - determiner� la polverizzazione del settore e l�eliminazione di ogni regola tariffaria, sicurezza e legalit� sono solo le questioni pi� eclatanti che stanno azzerando la redditivit� delle imprese, stimata in un -16% per l�anno in corso.
Se non s�interverr� per invertire la rotta, l�intero comparto del trasporto su gomma (che rappresenta l�80% di tutta la merce trasportata), gi� oggi duramente penalizzato da un�assurda politica tariffaria e da costi incontrollati, rischia di subire il colpo definitivo - spiega il presidente di FITA-CNA Emilia Romagna, Gilberto Piraccini � Nella nostra regione gli effetti sarebbero devastanti; sia per le 23.200 imprese iscritte all�Albo e per i 36.000 addetti che queste occupano, di cui 18.500 dipendenti; sia per l�intero sistema economico, con particolari ripercussioni sui settori dell�agro-alimentare e della ceramica e su tutto l�export. Non va dimenticato che le nostre imprese movimentano circa il 10% dei trasporti con origine e/o destinazione estera e rappresentano circa il 23% del fatturano complessivo del trasporto nazionale.
L�autotrasporto regionale- evidenzia inoltre il presidente di FITA-CNA - movimenta (con merci che partono dall�Emilia Romagna) circa 140 milioni di tonnellate di merci, di cui il 62% destinato alla regione ed il restante prevalentemente indirizzato in Lombardia, Veneto e Toscana. Il fatturato delle imprese emiliano romagnole � di 3.823 milioni di euro pari all�11,7% di quello nazionale che � di 32.627 milioni di euro. Dati rilevanti ai quali va aggiunto che l�autotrasporto concorre per il 33% al PIL regionale. Un patrimonio per l�intero sistema Emilia Romagna, oggi fortemente a rischio.
Quattro le richieste che FITA-CNA pone al centro della giornata di sabato: 1) ridurre l�accisa sul gasolio; 2) rivedere alcuni aspetti dell�applicazione della direttiva europea sull�orario di lavoro (che viene pesantemente limitato portando le ore di lavoro settimanali da 60 a 48) evitando che alcune rigidit� si trasformino in aumento del costo del lavoro stimato intorno al 13%; 3) modificare l�attuale disegno di legge di riforma del settore in modo da garantire un minimo di redditivit� alle imprese; 4) il rispetto delle regole e della legalit� per consentire una concorrenza leale.
Gli autotrasportatori chiedono, in sostanza, una politica nazionale che consenta alle imprese di stare sul mercato, avere un trasporto efficiente in grado di competere sui mercati nazionali ed esteri.
Perch� ci� sia possibile, occorre anche affrontare con urgenza, altri due aspetti: viabilit� e sicurezza, che rischiano di assumere dimensioni sempre pi� ingovernabili visti i tassi di incremento della mobilit� che si prospettano per i prossimi anni. Nel 2001 in Emilia Romagna ci sono stati circa 25.800 incidenti (792 i morti e 36.000 feriti) con circa 11.000 mezzi pesanti coinvolti. Questi numeri sono dovuti essenzialmente alla situazione ormai ingovernabile della rete infrastrutturale: oggi in Italia circolano circa 48 milioni di veicoli e la rete viaria � esattamente quella di 30 anni fa, quando i veicoli erano circa 20 milioni in meno.
La situazione in Emilia Romagna - sottolinea il segretario regionale di FITA-CNA, Giovanni Montali - � paradossalmente peggiore che altrove, avendo la regione un tasso di motorizzazione pi� alto ed essendo anche una via di attraversamento che, quindi, subisce gli effetti di un traffico enorme. Ecco perch�, dopo l�accordo della settimana scorsa occorre recuperare i ritardi accumulati in questi anni, mettendo mano rapidamente ai lavori per la realizzazione del Passante a nord di Bologna, nodo centrale di tutta la mobilit� attuale del traffico merci nazionale.
Ma la sicurezza va anche di pari passo con il rispetto delle regole e della legalit� Assistiamo purtroppo anche in Emilia Romagna � denuncia il segretario di FITA-CNA - a fenomeni inquietanti e sempre pi� gravi di intimidazione nei confronti delle imprese (non ultimi alcuni automezzi bruciati) che devono far riflettere e mettere in allarme le istituzioni rispetto a tentativi di infiltrazione di puro stampo mafioso.
Al momento, la FITA-CNA non prevede di attuare altre particolari forme di protesta. Ci auguriamo � conclude Montali -
che la mobilitazione attuata con la Campagna d�Autunno, produca i risultati auspicati e si riesca, unitariamente con tutte le Organizzazioni dell�autotrasporto, ad intavolare col Governo il necessario dialogo affinch� questo dia attuazione agli impegni gi� assunti con la categoria.

 

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