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FITA, CNA Emilia Romagna

L'AUTOTRASPORTO RISCHIA IL TRACOLLO E LANCIA LA CAMPAGNA D'AUTUNNO

06-09-2004

Sar� un autunno davvero caldo quello che attende le 23.200 imprese di trasporto merci emiliano romagnolo. Il perch� lo hanno spiegato nel di corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Bologna presso la sede della CNA Emilia Romagna, il segretario regionale di FITA-CNA Giovanni Montali ed il vice presidente ANCST-Lega Coop Alberto Armuzzi. Le due organizzazioni hanno, infatti, presentato la Campagna d�Autunno dell�autotrasporto emiliano romagnolo, che partir� il prossimo 18 settembre in preparazione di una pi� vasta iniziativa nazionale. Incremento del costo del gasolio (che da inizio anno ha raggiunto il 12%); avvio della procedura per il rimborso del bonus fiscale; rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore; introduzione della direttiva europea 15/2002 sull�orario di lavoro del personale viaggiante;  disegno di legge per la riforma dell�autotrasporto che � cos� come proposto - determiner� la polverizzazione del settore e l�eliminazione di ogni regola tariffaria. Sono questi i problemi e le scadenze che da qui a gennaio rischiano di dare il  colpo definitivo all�intero comparto  del trasporto su gomma (che rappresenta l�80% di tutta la merce trasportata in Italia), gi� oggi duramente penalizzato da una assurda politica tariffaria e da costi incontrollati. Tutto questo sta letteralmente azzerando la redditivit� delle imprese.
Da qui la denuncia di FITA-CNA e ANCST-Lega Coop. A partire dal 18 settembre in ogni provincia della regione si terranno iniziative locali di sensibilizzazione verso le istituzioni locali e le Prefetture.
L�incremento dei costi e i provvedimenti  in scadenza rischiano di avere effetti estremamente pesanti sul comparto emiliano romagnolo, sull�occupazione innanzitutto visto che le 23.200 imprese (dia cui 14.000 artigiane) occupano 18.500 dipendenti e raggiungono con titolari e soci 36.000 addetti. Le imprese emiliano romagnole che si concentrano soprattutto a Bologna, Modena, Forl�-Cesena, Reggio Emilia, Parma e Ravenna,  sono  ancora pi� a rischio, in quanto pi� strutturate rispetto alla media nazionale. Infatti, guardando al trend degli ultimi 10 anni, in Emilia Romagna si assiste ad un calo del numero delle imprese (-7,4%), bilanciato per� da un incremento complessivo del numero addetti, tanto che la media addetti per impresa � di 2,6 in Emilia Romagna rispetto al 2,3 nazionale. Crescono inoltre le forme societarie rispetto alle imprese individuali.
Va poi ricordato che l�autotrasporto regionale movimenta (con merci che partono dall�Emilia Romagna) circa 140 milioni di tonnellate di merci. Di queste una parte notevole risente della specializzazione industriale presente in regione, soprattutto legata al bacino agro-alimentare di Parma e quello di Forl�-Cesena, nonch� il comparto ceramico di Modena � Reggio Emilia.
Le imprese di autotrasporto dell�Emilia Romagna movimentano circa il 10% dei trasporti con origine e/o destinazione estera e rappresentano circa il 23% del fatturano complessivo del trasporto nazionale.
Il loro parco veicoli (conto terzi e conto proprio) � costituito da 303.000 autocarri (a fronte dei circa 3.317.000 operanti nel territorio nazionale).
Questo patrimonio � fortemente a rischio e con esso problemi si pongono per l�intero sistema economico, considerando che l�autotrasporto concorre per il 33% al PIL regionale.
Quattro le priorit� poste da FITA-CNA e ANCST-Lega Coop al centro della Campagna d�Autunno per modificare lo stato attuale delle cose, calmierare la rincorsa dei prezzi e dare precise garanzie che consentano alle imprese di affrontare le scadenze che le attendono e mantenere cos� il corretto circolo produttivo e distributivo del Paese: 1) riduzione dell�accisa sul gasolio; 2) la corretta applicazione della direttiva europea (15/2002) che eviti l�aumento stimato intorno al 13% del costo del lavoro; 3) la modifica dell�attuale disegno di legge di riforma del settore in modo da garantire un minimo di redditivit� alle imprese; 4) il rispetto delle regole e della legalit� per consentire una concorrenza leale.
Gli autotrasportatori chiedono, in sostanza, una politica nazionale che consenta al prodotto Italia di essere venduto al meglio, anche attraverso un trasporto efficiente in grado di collocarlo sui mercati nazionali ed esteri.
Infine il problema sicurezza che rischia di assumere dimensioni sempre pi� ingovernabili visti i tassi di incremento della mobilit� che si prospettano per i prossimi anni.
Nel 2001 in Emilia Romagna ci sono stati circa 25.800 incidenti (792 i morti e 36.000 feriti) con circa 11.000 mezzi pesanti coinvolti. Questi dati sono dovuti essenzialmente alla situazione della rete infrastrutturale: oggi in Italia circolano circa 48 milioni di veicoli e la rete viaria � esattamente quella di 30 anni fa, quando i veicoli erano circa 20 milioni in meno.
La situazione in Emilia Romagna � paradossalmente peggiore che altrove, avendo la regione un tasso di motorizzazione pi� alto ed essendo anche una via di transito che, quindi, subisce gli effetti di un traffico enorme. Per la FITA-CNA occorre quindi superare le polemiche e procedere velocemente alla definizione del Passante a nord di Bologna, nodo centrale di tutta la mobilit� attuale del traffico merci nazionale.
Per alcuni settori del trasporto merci la situazione � gi� al collasso. Tra questi il settore container che per protestare contro il mancato rispetto dell�accordo sottoscritto a inizio anno con la committenza e la mediazione del ministero dei trasporti, ha indetto dal 27 settembre al 1� di ottobre il fermo nazionale di tutti i serivizi.