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FITA, CNA Emilia Romagna

PARMALAT, GLI AUTOTRASPORTATORI ROMPONO COL GOVERNO. LA PROTESTA IN DUE INIZIATIVE: TIR LUMACA E FERMO NAZIONALE DEI SERVIZI Giovedi 25 Marzo.

24-03-2004

Il Governo sotto accusa per il mancato accoglimento nel decreto Alemanno delle richieste della categoria. Giovedì 25 marzo oltre 100 camion provenienti da tutta Italia si concentreranno alla uscita di Parma Ovest della A15 e percorreranno a bassa velocità la via Emilia e tutta la circonvallazione di Parma. Se non verranno le risposte attese, sarà proclamato il blocco nazionale di tutti i servizi per Parmalat a partire dal 18 aprile

Crac Parmalat,  le Associazioni Nazionali dell’Autotrasporto rompono con il Governo e attuano una protesta nazionale promuovendo per giovedì 25 marzo prossimo una manifestazione di oltre 100 Tir lumaca sulla circonvallazione di Parma.
 
Considerato che il Decreto Alemanno non contiene alcuna delle richieste avanzate dalle imprese per cercare di recuperare la grave esposizione finanziaria creata dai mancati pagamenti delle aziende Tanzi, giovedì 25 marzo dalle ore 7 alle ore 13, gli autotrasportatori, partendo dal CEPIM (Centro Padano Interscambio Merci – uscita Parma Ovest della A15 – zona Interporto), manifesteranno su tutto l’anello della tangenziale cittadina.
Le stesse Associazioni hanno altresì stabilito di effettuare il fermo nazionale di tutti i servizi effettuati per il gruppo Parmalat a partire dal prossimo 18 aprile, se non interverranno novità dal Governo. 
La delusione e la rabbia in tutto l’indotto è tanta – spiega Giovanni Montali, segretario di FITA-CNA dell’Emilia Romagna e coordinatore nazionale delle aziende coinvolte nel crack dell’azienda di Collecchio -
soprattutto dopo le aspettative che si erano create all’indomani dell’incontro avuto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, nel corso del quale era stato assicurato che gli emendamenti proposti unitariamente al testo del decreto Alemanno sarebbero stati accettati.
La beffa, secondo gli autotrasportatori, consiste nell’aver approvato un testo che prevede (art.4) la possibilità, anche per le imprese di autotrasporto, di ottenere uno slittamento dei termini per il pagamento dei soli contributi previdenziali, ma con la precisazione che, per attivare tale possibilità, é necessario un successivo decreto del Ministro delle Finanze, il quale a sua volta ha per contro ribadito che non esiste alcuna copertura finanziaria per un simile provvedimento. Quindi nessun slittamento dei termini di pagamento dell’IVA, nessun slittamento dei termini di versamento delle imposte e in pratica nessun slittamento dei termini di pagamento per i contributi previdenziali: nessuno, quindi, dei provvedimenti a cui le imprese dell’indotto Parmalat tenevano maggiormente, in quanto immediatamente usufruibili e quindi fondamentali per uscire dall’attuale situazione di vera e propria asfissia economica.
Dopo mesi di promesse – sottolinea Montali
tutto l’indotto del Gruppo Parmalat ed, in particolare le imprese di autotrasporto, é stato abbandonato. Dobbiamo purtroppo constatare che il mondo della piccola e media impresa, nonostante i livelli di occupazione e produzione espressi, é considerato alla stregua di un’imprenditoria di serie B; un’imprenditoria che non merita alcuna considerazione a differenza, per esempio, del mondo del calcio dove a società che hanno gestito in modo fallimentare i propri bilanci, viene data la possibilità di spalmare in cinque anni il debito maturato nei confronti dell’Erario. Evidentemente per questi lungimiranti manager, la copertura finanziaria c’è o può comunque, essere trovata …
Il decreto Alemanno così com’è rischia inoltre di vanificare anche tutti gli sforzi, che ancora oggi, il Commissario Bondi sta profondendo per salvare l’attività del Gruppo. A questo punto non ci sono più alibi per nessuno: la responsabilità di quello che potrà accadere sul versante dell’indotto ricadrà interamente su quanti hanno tradito la fiducia delle imprese, venendo meno a precisi impegni.
Da qui la decisione di dar corpo alla protesta: Tir lumaca il 25 marzo e se, dal Governo non verranno le risposte attese gli autotrasportatori proclameranno un fermo nazionale unitario dei servizi per Parmalat a partire dal 18 aprile.