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FITA - CNA Emilia Romagna

Parmalat, via libera della Camera al Decreto Alemanno DELUSIONE E RABBIA IN TUTTO L'INDOTTO Il provvedimento approvato non contiene alcuna delle richieste avanzate dalle imprese per cercare di recuperare la grave esposizione finanziaria creata dai ma

12-03-2004

Imprese  deluse per l'esito della votazione alla Camera sul Decreto Alemanno.
Dopo mesi di promesse - commenta Giovanni Montali, segretario  di FITA-CNA dell'Emilia Romagna e coordinatore nazionale delle imprese coinvolte nel crac dell'azienda di Collecchio -
tutto l'indotto del Gruppo Parmalat ed, in particolare, le imprese di autotrasporto, è stato abbandonato.
Nonostante le rassicurazioni che da più parti e  a più riprese, erano arrivate
alle aziende
- prosegue Montali - dobbiamo purtroppo constatare che il mondo della piccola e media impresa è considerato alla stregua di un' imprenditoria di serie B; e questo sebbene  tutti gli indicatori economici dimostrino che sia l'unica a creare nuovi posti di lavoro.
La delusione é tanta, soprattutto dopo le aspettative che si erano generate all'indomani dell'incontro avuto la scorsa settimana con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, nel corso del quale alle Associazioni degli autotrasportatori era stato assicurato  che gli emendamenti proposti unitariamente al testo del decreto - in particolare quello sullo slittamento dei termini per il versamento delle imposte dirette e indirette - sarebbero stati accettati. Duro il giudizio della FITA-CNA secondo cui: l'esito della votazione alla Camera  ha dimostrato, purtroppo, la inaffidabilità di certi interlocutori.
 
La beffa per gli autotrasportatori consiste in questo:  nel testo approvato - all'art. 4 - si prevede che anche le imprese di autotrasporto possano ottenere uno slittamento dei termini per il pagamento dei  soli contributi previdenziali, con la precisazione però che per poter attivare tale possibilità, è necessario un successivo decreto del Ministro delle Finanze, il quale a sua volta, ha ribadito che non esiste alcuna copertura finanziaria per un simile provvedimento... 
Quindi ne deriva che: non c’è alcun slittamento dei termini di pagamento dell'IVA; nessun slittamento dei termini di versamento delle imposte;  in pratica, nessun slittamento anche dei termini di pagamento per i contributi previdenziali; nessuno cioé dei  provvedimenti a cui le imprese dell'indotto Parmalat, soprattutto quelle di trasporto, tenevano maggiormente, in quanto immediatamente usufruibili, ossigeno puro per uscire da una situazione di vera e propria asfissia economica.
A questo punto - conclude Montali - 
non ci sono più alibi per nessuno; la responsabilità di quello che potrà accadere sul versante dell'indotto ricadrà interamente su quanti hanno tradito la fiducia delle imprese, venendo meno a precisi impegni. Questo decreto  rischia di vanificare inoltre anche tutti gli sforzi, che ancora oggi, il Commissario Bondi sta profondendo per salvare l'attività del Gruppo. Non  possiamo assistere passivamente al fatto che questa vicenda sia pagata in modo così pesante da tutto l'indotto.