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FITA, CNA Emilia Romagna

INDOTTO PARMALAT: LA FITA-CNA DENUNCIA LE GRAVI INADEMPIENZE DEL GOVERNONon c'è accordo tra Alemanno e Tremonti e così saltano gli interventi previsti per sostenere le centinaia di imprese di autotrasporto messe in crisi dal tracollo del gruppo Tanzi

08-03-2004

Quanto successo in mattinata alla Camera sulla discussione per la approvazione del Decreto Alemanno dimostra che gli attuali interlocutori nel Governo per la vicenda Parmalat, sono inaffidabili.
E� questo il duro giudizio con il quale, Gianni Montali Segretario regionale della Fita/Cna dell�Emilia Romagna e coordinatore nazionale per le imprese di autotrasporto coinvolte nel crac dell�azienda di Collecchio, commenta il mancato accoglimento delle richieste avanzate per salvaguardare la situazione finanziaria di centinaia di� imprese (di cui una quarantina emiliano romagnole) in attesa di incassare ormai da otto mesi le fatture emesse nei confronti del Gruppo Tanzi.
Le richieste avanzate al Governo per essere inserite nel decreto Alemanno sono sostanzialmente quattro:
1)�l�estensione all�autotrasporto delle agevolazioni previdenziali ed assicurative previste dal D.L. 27/1/2004 n. 16;
2)�l�attuazione delle agevolazioni creditizie a favore delle imprese di autotrasporto, prevista dall�art. 5 del D.L. n. 16/04, attraverso un congruo rifinanziamento del fondo di garanzia, con il coinvolgimento dell�ABI affinch� gli istituti di credito adottino procedure uniformi riconoscendo le garanzie previste dalle disposizioni citate;
3)�l�estensione delle agevolazioni creditizie ai crediti fattorizzati pro solvendo;
4)�la sospensione dei versamenti IVA per un ammontare corrispondente all�IVA versata per le fatture emesse dalle imprese di autotrasporto nei confronti di Parmalat. - sottolinea Montali � � che attorno a questa vicenda si stia giocando, sempre sulla pelle degli autotrasportatori, una partita, tutta interna al Governo. Come interpretare altrimenti quanto accaduto in queste ultime settimane? Da un lato il Ministro Alemanno impegnato a salvaguardare i giusti interessi delle imprese e quindi ad accogliere le loro richieste, ampliando il ventaglio dei provvedimenti in loro favore che dovrebbero essere inseriti con una modifica al decreto del 29 gennaio; dall�altro il Ministero dell�economia che ha competenza sul bilancio dello Stato che cestina tutto con la parola d�ordine: Signori non c�� un euro.
Tutti gli emendamenti tesi ad inserire le necessarie modifiche al decreto Alemanno sono stati infatti respinti con la motivazione che non c�� copertura finanziaria.
Pertanto la conclusione del dibattito ha visto il rinvio a data da destinarsi, da parte del presidente della camera Casini, della approvazione del decreto stesso.- conclude Gianni Montali - che nell�accordo sottoscritto nel 2001 tra l�attuale Esecutivo e le Associazioni degli autotrasportatori, era stata peraltro espressamente prevista una clausola di allargamento a tutte le imprese della filiera del latte degli interventi in caso di grave crisi industriale; un altro esempio di accordo non rispettato.

Va ricordato

Quello che appare sconcertante

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