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Il crac Parmalat preoccupa anche aziende artigiane e pmi

La Cna regionale ha già chiesto incontri con gli istituti di credito e le istituzioni

21-01-2004

Il crac Parmalat preoccupa anche aziende artigiane e pmi
La Cna regionale ha gi� chiesto incontri con gli istituti di credito e le istituzioni 

I danni procurati dal crac Parmalat sembrano ancora lontani dall'essere calcolati interamente. La CNA sta verificando quali effetti, diretti ed indiretti, il dissesto dell'azienda di Collecchio possa avere sulle proprie imprese. Le preoccupazioni maggiori vengono dal versante finanziario, tanto che a Parma la CNA ha immediatamente promosso un'iniziativa in tal senso, chiedendo incontri sia con le banche sia con le istituzioni locali per sensibilizzarle attorno a questo problema e concordare il da farsi, insieme anche alle altre associazioni di categoria. C'� preoccupazione � ha dichiarato Quinto Galassi, presidente della CNA Emilia Romagna � Cosa potrebbe succedere concretamente? Secondo il presidente della CNA di Parma, Gian Paolo Gatti  La preoccupazione maggiore � che gli istituti di credito possano ad esempio decidere di non consentire pi� alcun splafonamento rispetto ai fidi in essere, oppure di ridurre gli importi dei finanziamenti, fino ad arrivare alla chiusura di linee di credito, o stabilire di rientrare a breve di una quota del credito vantato nei confronti di altri clienti. Una tale ipotesi va scongiurata, perch� colpirebbe ulteriormente il nostro sistema economico e produrrebbe un effetto davvero devastante sull'intero sistema produttivo.per una situazione i cui risvolti rischiano ogni giorno di divenire pi� inquietanti. I timori derivano dalle conseguenze che sulle imprese potrebbe avere l'elevato coinvolgimento delle banche in questa vicenda. In pratica, quasi tutti gli istituti di credito della provincia avevano rapporti con Parmalat. E al di l� dei diversi livelli d'indebitamento, temiamo che la forte esposizione nei confronti del Gruppo Tanzi, possa portare le banche a decidere di attuare un'azione generalizzata d'irrigidimento nella concessione di credito. Tra coloro che rischiano di essere penalizzati da un tale comportamento, vi sarebbero molti imprenditori che hanno finanziamenti in corso o che hanno necessit� di accedere al credito per effettuare investimenti.

Sul piano strettamente imprenditoriale il disastro Parmalat, sembra a tutt'oggi, non aver inciso pi� di tanto sulle imprese associate. A livello locale e regionale, infatti, erano pochissime le aziende con accordi contrattuali diretti con Parmalat o sue collegate anche se � precisa Giorgio Allari segretario regionale CNA - Lo scarso coinvolgimento diretto di imprese artigiane e pmi emiliano romagnole ha per Domenico Capitelli, segretario provinciale della CNA di Parma, una precisa spiegazione: il gruppo Tanzi pagava a oltre 180 giorni e riscuotere dopo sei-sette mesi � una condizione che crea problemi di liquidit� che un'azienda se pu�, evita, cercando altri clienti. Le nostre imprese hanno, tutte le volte che hanno potuto, operato questa scelta. A livello informativo, aggiunge Capitelli La situazione pi� grave, appare essere quella che si registra nel settore dell'autotrasporto, dove tra le 30 imprese, che tutt'ora sostengono attivit� di trasporto, distribuzione e logistica della Parmalat. ve ne sono una decina emiliano romagnole. Queste imprese - sottolinea il segretario regionale e referente Nazionale della FITA sul caso Parmalat, la federazione degli autotrasportatori CNA, Giovanni Montali  � soffrono un'esposizione finanziaria che si aggira complessivamente attorno ai 50 milioni di euro ed oggi vedono seriamente messa in discussione la propria attivit�. Ecco perch� � indispensabile che le autorit� adottino le decisioni in grado di evitare che le imprese di autotrasporto gi� colpite sul piano economico, siano ulteriormente penalizzate in riferimento ai crediti anticipati e contestualmente consentano alle aziende stesse di poter contare su un tempestivo pagamento dei propri crediti . Per affrontare le situazione, nei giorni scorsi si � tenuto a Parma un incontro promosso dalle varie organizzazioni del trasporto direttamente interessate.� comunque operativo presso la nostra Associazione, un punto d'ascolto al quale possono rivolgersi imprenditori associati e non, per avere informazioni sia di ordine creditizio sia per quanto concerne la possibilit� e la modalit� di insinuazione nelle procedure fallimentari.
non abbiamo ancora dati definitivi per quanto concerne le imprese che potrebbero essere coinvolte indirettamente perch� operanti in qualit� di subappaltatrici.


 

Nella foto: da sinistra Paolo Gatti, Gianni Montali.

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