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CNA e CONFARTIGIANATO

CNA e CONFARTIGIANATO dure sullo sciopero proclamato dalla CGIL nelle imprese artigiane della meccanica per venerdì 16 maggio.

16-05-2003

Bologna, 14 maggio 2003

Uno sciopero indiscriminato e ingiustificato che rischia di far saltare i rapporti tra una Confederazione dei lavoratori, la CGIL, e le Organizzazioni dell�artigianato in una regione che per contro si � sempre caratterizzata positivamente sia sul piano delle relazioni sindacali che sui livelli e la qualit� dell�occupazione.

E� questo il giudizio che CNA e Confartigianato dell�Emilia Romagna hanno espresso sullo sciopero di 8 ore indetto in maniera univoca dalla FIOM-CGIL nelle imprese artigiane metalmeccaniche della regione venerd� 16 maggio, con l�obiettivo di coinvolgere i lavoratori di queste imprese nella protesta contro la recente conclusione del contratto nazionale industria, che come noto, ha visto la firma separata di  FIM-CISL e UILM-UIL e non di FIOM-CGIL. Le Organizzazioni artigiane contestano il tentativo di coinvolgere i lavoratori dell�artigianato che con la vicenda del contratto industria nulla hanno a che vedere, respingendo, in quanto assurda, la motivazione addotta da FIOM-CGIL: la presunta volont� degli imprenditori artigiani �di cancellare il contratto collettivo nazionale di lavoro�.

'Alla FIOM-CGIL � sottolineano i dirigenti di CNA e Confartigianato, che in Emilia Romagna associano oltre 12.000 imprese della metalmeccanica, sia di produzione che di servizio - probabilmente l�isolamento ed il vittimismo, hanno fatto dimenticare gli impegni assunti con l�accordo sottoscritto nel maggio del 2002 tra le Organizzazioni dell�Artigianato e le tre Confederazioni dei Lavoratori. Quell�intesa prevedeva due punti: l�apertura di tavoli di confronto con le singole categorie i cui CCNL sono scaduti per individuare soluzioni economiche transitorie relative al periodo intercorrente tra la scadenza dei singoli contratti e la data del 31.12.2002; e soprattutto, l�apertura in contemporanea del confronto per tutte le categorie dell�artigianato su verifica e aggiornamento del modello contrattuale definito dall�Accordo Interconfederale del 1992, confronto che doveva concludersi entro il 31 dicembre 2002.'


Quell�accordo � stato rispettato dalle Organizzazioni dell�Artigianato per quanto attiene la parte economica 'tanto che � proseguono CNA e Confartigianato - si sono raggiunti accordi di categoria anche nei metalmeccanici che,  come la FIOM-CGIL ben sa,  hanno dato copertura economica ai lavoratori fino al marzo del 2002, mentre per quanto riguarda il modello contrattuale, il negoziato � praticamente fermo,  e la volont� del sindacato di trovare un accordo � pari a zero.
Definire un�intesa preliminare sul modello contrattuale, rappresenta la condizione per arrivare rapidamente a trattative di categoria in grado di chiudersi positivamente sia per le imprese artigiane che per i lavoratori in queste occupati.'

Non sussiste dunque un solo motivo valido, a detta di CNA e Confartigianato, per indire uno sciopero nelle imprese artigiane della meccanica. L�unica ragione plausibile non pu� che essere fatta risalire all�esigenza di ricercare nemici dove non ve ne sono, ed aumentare oltre il limite del lecito il livello della conflittualit�.
Proclamare scioperi immotivati come quello di venerd�, fanno presente le due Organizzazioni artigiane, rappresenta una scelta sbagliata che pu� solo creare ostacolo alla ricerca di soluzioni valide tra le parti, in grado di sviluppare un clima positivo per l�occupazione e la competitivit� dell�intera economia regionale.
Per questo motivo CNA e Confartigianato dell�Emilia Romagna, dichiarano di respingere con fermezza questo ulteriore imbarbarimento nei rapporti sindacali e si impegnano a svolgere una campagna di informazione verso tutte le imprese artigiane.