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Comunicato stampa

Da FIOTO e CNA una denuncia precisa: le AUSL non pagano e le imprese fornitrici del settore vantano crediti per 15 milioni di euro.

11-02-2003

Le Aziende USL della regione non pagano e le imprese ortopediche e sanitarie vantano crediti stimabili in oltre15.000.000,00 euro (30 miliardi delle vecchie lire).

Lo denunciano la Federazione Italiana dei Tecnici Ortopedici (FIOTO) e la CNA dell' Emilia Romagna, che definiscono ormai “inaccettabile la lentezza con cui le AUSL fanno fronte ai propri debiti nei confronti delle imprese che forniscono loro i presidi ortopedici per gli assistiti; alcune aziende attendono il rimborso di fatture datate 2001”.

Un settore a tecnologia avanzata, quello dell’ortopedia emiliana romagnola, caratterizzato da tradizioni e competenze riconosciute in tutta Europa, principale polo produttivo e di servizio in Italia, con ampie potenzialità occupazionali, viene così mortificato per ragioni esclusivamente imputabili all’inefficienza amministrativa delle Aziende USL.

La Regione, aveva tentato di tamponare la situazione gestendo con le banche un’operazione di factoring che fino al giugno dello scorso anno consentiva pagamenti a sei mesi; poi la situazione è nuovamente degenerata e i ritardi sono arrivati a superare la media dei 13 mesi.

Un sondaggio su un campione di 20 imprese sul totale delle circa 130 fornitrici – sottolinea Paolo Landini, presidente regionale di FIOTO ha evidenziato un’esposizione media per impresa di oltre 243.000,00 euro. Alcune imprese, particolarmente esposte, si sono indebitate con le banche e rischiano a breve o di non pagare più i propri fornitori, o di cessare le consegne con gravi ripercussioni sui disabili assistiti, o ancora, di chiudere”.

A nulla vale, evidentemente, essere titolari di un contratto di fornitura – stigmatizza Provvido Mazza, Presidente del Consorzio Ortopedico dell’Emilia Romagna che associa 38 imprese del settore – così come accade per chi si aggiudica una gara d’appalto, dato che nel nostro caso, il credito vantato è pari a 900.000,00 euro, con fatture inevase ormai da15 mesi”. 

FIOTO e CNA, fanno inoltre notare che l’avvento della nuova normativa sui ritardi dei pagamenti (D.Lgs. 9/10/02 n. 231), potrebbe comportare l’emissione di fatture per interessi dell’ordine del 10%, con potenziali maggiori oneri per la Pubblica Amministrazione su una cifra di 15 milioni di euro, pari a 1,5 milioni di euro per soli interessi. “Come gesto di buona volontà – fa notare Daniele Dondarini, coordinatore regionale di FIOTOle imprese non hanno ancora applicato fatture per interessi, ma a fronte di tale sforzo e disponibilità non è venuta alcuna risposta da parte delle AUSL coinvolte”.


Così non si può andare avanti. FIOTO e CNA hanno chiesto all’Assessore regionale alla sanità, Giovanni Bissoni, un incontro urgente per affrontare con tempestività e i necessari provvedimenti, la gravità della situazione che si è venuta a determinare.

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