Informa in breve


Indagine Assomeccanica e CNA In Proprio

Le PMI della meccanica vogliono crescere per competere

30-01-2003

L’anno 2002 si è chiuso con un saldo negativo, ma gli imprenditori del settore si preparano a recuperare il terreno perduto puntando su Innovazione organizzativa, allargamento dei mercati, nuove alleanze e reti tra imprese ritenuti i motori della competitività. E’ questa la fotografia che esce dall’indagine compiuta da Assomeccanica - CNA dell’Emilia Romagna  in collaborazione con CNA In Proprio e presentata oggi nel corso di una conferenza stampa a Bologna dal segretario regionale Giorgio Allari. 


L’universo indagato e il campione
L’indagine è stata realizzata da Assomeccanica CNA mediante l’invio, tra il 28 giugno ed il 31 luglio 2002, di un questionario postale alle 1.934 imprese facenti parte dell’universo di riferimento, individuato selezionando le imprese associate in base al possesso dei seguenti requisiti: gestione libri paga presso la CNA e numero di dipendenti non inferiore alle 4 unità alla data del 30 giugno 2001.
 
Il sondaggio: piccole ma ben strutturate
Le 200 aziende campionate risultano ben strutturate. Hanno una dimensione media che in termini di dipendenti è pari a 13,5 unità. Il 39% del campione ha un fatturato fino ad 1 milione di euro; il 37% da 1 a 2 milioni di euro; il 17% da 2 a 5 milioni di euro. Il 7%, infine, va oltre i 5 milioni di euro. La distribuzione del fatturato vede il prevalere di imprese impegnate sui mercati locali e regionale (62%) e su quello nazionale (27%). La quota di imprese che opera sui mercati esteri (11%) sia direttamente che in subfornitura privilegia l’Europa, con una leggera prevalenza per i Paesi dell’Unione rispetto a paesi extracomunitari. Dal punto di vista informativo-informatico, le imprese possiedono uno standard più che buono: il 50% è dotato di sito web e l’80% di e- mail.

Quelli che non si accontentano e vogliono crescere, puntano sul mercato
Alla domanda: “ritiene prioritario un processo di crescita aziendale per essere maggiormente competitivo?”, ha risposto: sì il 73% del campione. Sul perché la crescita aziendale è ritenuta prioritaria, tutte le risposte fanno riferimento a necessità dettate dal mercato. Le imprese sono solide, radicate nel territorio, motivate ad investire in nuovi impianti e qualità, orientate al mercato e fortemente interessate all’export. Pur essendo ancora prevalente la dimensione regionale e nazionale, hanno espresso con chiarezza la propria opinione: è il mercato che detta le regole, e ad esse occorre adeguarsi; con la globalizzazione la concorrenza è aumentata e per rispondere ai nuovi competitori occorre aprire nuovi sbocchi di mercati, promuovere accordi e collaborazioni.

Per aggredire il mercato: logica di rete e politica delle alleanze
Le imprese del settore sono già in buona percentuale in sinergia tra loro attraverso relazioni di rete (interessanti esperienze sono in atto nelle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ravenna) I rapporti di collaborazione, il fare network, sono considerati il motore della competitività. Lo dice il 67% degli intervistati. Qualità, prezzo, logistica sono gli elementi su cui le imprese intendono puntare per intensificare la collaborazione con altre aziende e ottimizzare così, la divisione del lavoro. L’obiettivo é: eccellere in più ambiti per creare una forte barriera d’ingresso ai competitori stranieri sui mercati locali; affermarsi sui nuovi mercati, soprattutto esteri.

Gli ostacoli da rimuovere all’interno ed all’esterno delle imprese
Le principali necessità cui si prevede di fare fronte, sono sia interne che esterne. All’interno: riorganizzazione dell’impresa (per il 43%), gestione e motivazione del personale (per il 31%); mancanza di personale (per il 19%).
Relativamente agli ostacoli esterni: il mercato (per il 31%), istituzioni e burocrazia (per il 14%), credito e finanziamenti (per il 7%). In sostanza, i fattori critici sono individuati nell’area organizzativa e in quella della gestione del personale dove resta difficile l’inserimento di figure professionali adeguate. Per superare le difficoltà individuate servono anche competenze esterne di management, più informazioni di settore (89%), ulteriori servizi (50%), soprattutto per la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti (24%), consulenze gestionali/problemi di solving (22%), consulenze finanziarie (14%). La CNA presenterà precise richieste alla Regione: agevolare la capitalizzazione delle imprese, destinare interventi e risorse mirate per favorire investimenti in innovazione organizzativa, export, partnership e network tra imprese.