03-09-2012
Lo scorso luglio la Regione, il Sindacato e le Associazioni di categoria hanno siglato invece un Protocollo per scongiurare le infiltrazioni mafiose nelle opere di ricostruzione in cui solo le imprese che hanno requisiti di trasparenza e operano nella legalità possono essere ammesse alle opere di ricostruzione attraverso l’inserimento nella cosiddetta “white list”. L’operazione che invece si vuole ora far passare con l’ordinanza n. 29 nulla ha a che fare con la legalità, e porta invece ad escludere dal mercato le piccole imprese e le imprese artigiane, senza tenere conto che l’affidamento dei lavori a grandi imprese rischia di allungare la filiera del subappalto rendendo più critico il controllo proprio della legalità. Alla luce di queste considerazioni riteniamo si debba dare piena attuazione al Protocollo regionale ampiamente condiviso senza porre limiti onerosi alla concorrenza. Altrimenti si rischia di mettere a repentaglio lavori già effettuati o in corso di esecuzione realizzati da imprese che rispondono fino in fondo ai requisiti di legalità che nell’interesse collettivo riteniamo debbano essere rispettati.
Bologna, 31 agosto 2012