Assemblea


ASSEMBLEA ELETTIVA NAZIONALE CNA

Il Presidente della Camera PIER FERDINANDO CASINI all'apertura delle Celebrazioni del 60° della CNA

10-11-2005

IVAN MALAVASI, MEDITERRANEO: PUNTARE SU GRANDE BACINO ECONOMICO
L'Italia deve investire di più e meglio sul proprio ruolo nel Mediterraneo. L' invito a
guardare con più attenzione all'economia di questa vasta area è arrivata dal presidente della Cna, Ivan Malavasi, nel corso dell'assemblea generale della confederazione artigiana.
Riteniamo che sarà necessario lavorare perchè si affermi una visione europea dello sviluppo - ha detto Malavasi - e in essa l'Italia dovrebbe investire di più e meglio sul proprio ruolo nel Mediterrano.Il presidente della Cna ha quindi sottolineato che 10 anni fa i Paesi europei costieri (Spagna, Francia, Italia e Grecia) avevano una popolazione doppia di quella della costa africana. Oggi siamo alla pari - ha ricordato il presidente Cna
- e tra 10 anni, Egitto, Libia, Algeria, Tunisia e Marocco saranno il doppio di noi; è un universo che cresce, un quadrante di sviluppo di potenziale mondiale e il Mediterrano, mare di civilt� e religioni, puù essere di nuovo un grande bacino economico..

MEDITERRANEO: PIER FERDINANDO CASINI, OCCORRE IMPEGNARE PIU' ENERGIE ANCORA TROPPO DIVARIO TRA LE DUE SPONDE
Per il bacino del Mediterraneo occorre profondere più energie di quanto si sia fatto fino ad ora. A sostenerlo � il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, intervenuto ai lavori dell' assemblea generale della Cna, in occasione del 60/mo anniversario della Fondazione della Confederazione artigiana. Per Casini, quello del Mediterraneo è un terreno su cui i governi e i parlamentari del mondo hanno la responsabilità di spendere un supplemento di attenzione. Il presidente della Camera ha fatto  riferimento all' attenzione rivolta oggi dalla Cna all' area mediterranea come importante potenziale economico: E' un segnale assai confortante - ha detto - e nuove risorse possono essere messe in circolo in un ambito geopolitico ricco di potenzialità, ma ancora afflitto da gravi problemi. In tal senso il presidente della Camera ha ricordato come quest' area sia stata culla di grandi civiltà, religioni, filosofia, arte e letteratura, ma nessuno pu� nascondere - ha continuato -
il profondo divario che ancora separa le due sponde del Mediterraneo e quanto lunga sia ancora la strada per poter accedere a una prosperità che consenta di condividere i valori della democrazia e dei diritti umani e il bene prezioso della stabilità.

IL PRESIDENTE MALAVASI, LA GRANDE INDUSTRIA E' LATITANTE NON HA GUIDATO IL PAESE NEI SETTORI AVANZATI
La grande impresa italiana non ha guidato il Paese nei grandi settori avanzati, anzi ne è quasi sempre rifuggita. A puntare il dito contro il sistema della grande industria italiana è stato il presidente della Cna, Ivan Malavasi, aprendo i lavori dell'assemblea nazionale della confederazione artigiana che compie 60 anni Per Malavasi, il capitalismo italiano si è progressivamente andato a proteggere nelle nicchie di monopolio, nei settori tariffati, nella rendita speculativa e finanziaria, nei settori assistiti dallo Stato e i salotti buoni dell'economia hanno agito da blocco di conservazione con poca propensione al mercato e con un ben chiaro interesse a indebolire lo Stato. Nella sua analisi, il presidente della Cna ha sostenuto che a uno Stato debole, burocratico, farraginoso fa riscontro una Borsa debole, poco trasparente, poco aperta, poco permeabile alla concorrenza. E facendo riferimento all' economia reale e al sistema sociale, Malavasi ha affermato che c'è stato sì meno Stato, ma anche poco, pochissimo mercato ed è questo che ha frenato lo sviluppo e rischia di minare nelle prospettive la coesione sociale.
Secondo il presidente della Cna, il mondo delle Pmi nel suo complesso è escluso dal dialogo sociale. Le organizzazioni europee delle imprese sono a loro volta contesti burocratici e scarsamente in grado di aprire il confronto sulle grandi questioni dello sviluppo - ha sostenuto Malavasi - anch' esse vanno rapidamente e radicalmente ripensate. Il presidente della Cna ha quindi posto l' accento sul fatto che la nostra economia è, più di altre, stretta nella morsa tra la concorrenza dei Paesi in via di sviluppo nei settori tradizionali e quelli avanzati nelle produzioni più innovative.

SACCONI, SLEALTA' CONCORRENZA DENTRO MERCATO UE TROPPA SUPERFICIALITA' NELL'APRIRE AI NUOVI PAESI
La concorrenza globale sui mercati è caratterizzata da molti elementi di slealtà e continuerà ad essere tale. Ad affermarlo è il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, parlando all'assemblea nazionale della Cna secondo il quale sarebbe già molto, tuttavia,
riuscire a superare le slealtà presenti all' interno dello stesso mercato unico europeo.
Secondo Sacconi, infatti, si è agito con troppa superficialità nell'apertura dell'Ue verso i nuovi paesi,
senza quella gradualità necessaria a garantire sul mercato unico le caratteristiche di libera circolazione dei beni, persone e servizi senza continuare a temere che la liberalizzazione interna presenti elementi di slealtà nella concorrenza nel mercato Ue.

Per approfondire