26-04-2004
Le Confederazioni dell’artigianato ed i Sindacati dei lavoratori hanno recentemente sottoscritto l’accordo interconfederale per la riforma del sistema contrattuale, rafforzando il ruolo della contrattazione regionale e spostando quindi a livello territoriale il confronto su materie estremamente rilevanti che incidono sulla competitività e sulle politiche salariali.
Si sono quindi modificati profondamente sia un modello che un sistema di relazioni sindacali ormai obsoleti, avvicinando così la contrattazione ai problemi ed alle aspettative che le imprese vivono sul territorio.
Questa svolta offre quindi l’occasione per valorizzare le specificità delle produzioni ed i servizi d’eccellenza, così come le professionalità espresse, poiché, attraverso una distribuzione della ricchezza prodotta, si potranno premiare le performances di sistema. Agire sulle regole a livello territoriale consentirà di adattare la contrattazione alle specifiche necessità di ogni mestiere rispetto alle dinamiche economiche in atto.
Da oggi, infatti, saranno di competenza regionale materie fino a ieri tutte ad appannaggio del livello nazionale: apprendistato, flessibilità, part-time, tempo determinato ed anche le materie previste dal dlgs 276/2003 in applicazione alla Legge Biagi.
Inoltre, l’intesa raggiunta tra le Confederazioni dell’artigianato ed i Sindacati intende anche aggiornare il ruolo degli Enti Bilaterali che in quest’ultimo decennio hanno svolto un importante ruolo di difesa delle imprese e dei lavoratori nei casi di crisi aziendale. Le materie cui questi enti saranno chiamati a rispondere riguarderanno la tutela e la promozione del lavoro, il sostegno al reddito, la formazione, la sanità integrativa, le pari opportunità.
