Convegni


CNA Associazione Provinciale Parma - Imprese Eccellenti

In un'affollata sala della Camera di Commercio si è svolta la premiazione. Premiate le imprese eccellenti Presentato durante la cerimonia il primo Repertorio delle Imprese Eccellenti

15-01-2004

Premiate le imprese eccellenti
Presentato durante la cerimonia il primo Repertorio delle Imprese Eccellenti 
 
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 La Cna di Parma insieme ad Ecipar ha presentato nei giorni scorsi presso i locali della Camera di Commercio, la prima edizione del Repertorio provinciale delle Imprese Eccellenti.
La pubblicazione del Repertorio, - si è detto nel corso della manifestazione, - rappresenta di per sè un evento importante che evidenzia la volontà costante di miglioramento di una parte sempre più estesa delle imprese della nostra provincia.
Le imprese, che sono state valutate eccellenti attraverso i parametri di Gain club e dell’ Associazione Benchmarching for Success sono le imprese che escono dal gruppo e seguono strade diverse per migliorare il loro posizionamento anche in una fase di recessione come quella che stiamo vivendo.Una impresa eccellente è capace di ottenere in numerosi ambiti risultati duraturi superiori a quelli ottenuti dalla maggior parte delle altre imprese e proprio l’elemento della durata nel tempo dei risultati è condizione necessaria per maturare una buona valutazione. La nostra Associazione ed Ecipar hanno creduto ed investito in questa iniziativa per stimolare le imprese del territorio all’utilizzo del sistema del trasferimento delle buone prassi, metodologia estremamente efficace per accelerare l’apprendimento e l’innovazione delle organizzazioni e vuole essere un contributo importante e concreto al rafforzamento competitivo del nostro sistema economico e sociale. Ma questo rapporto ha evidenziato chiaramente, come ha sottolineato anche il Prof. Lucio Poma nel suo apprezzatissimo intervento, che sia per le imprese di produzione come per quelle di servizio le criticità maggiori si collocano nella difficoltà a prevedere processi di innovativi e di sviluppo e nelle capacità a pianificare la strategia. Questi dati non fanno che confermare cose note, sulle quali ci eravamo già soffermati nei mesi scorsi proprio sulle pagine di questo giornale quando avevamo denunciato l’assenza perdurante di un benché minimo collegamento funzionale tra il mondo universitario e conseguentemente della ricerca con il mondo dell’impresa o meglio di una certa impresa e più in particolare di quella con dimensioni strutturali medio-piccola. E’ noto, come sia questo segmento di impresa, vuoi per cultura imprenditoriale, ma ancor di più per i costi incidenti ad essere quello che denota le maggiori difficoltà a prevedere interventi di innovazione riguardanti processi e prodotti, azioni che sono però irrinunciabili se si vuole mantenere alta la competitività dell’impresa. Da qui l’importanza di un collegamento con un soggetto che dovrebbe essere naturalmente vocato alla ricerca ma di più, dovrebbe essere parte attiva e non spettatore dello sviluppo del territorio. Il Parco scientifico e tecnologico, strumento che dovrebbe fungere da collegamento naturale e funzionale tra i due mondi continua invece a restare sulla carta, nel senso di società costituita, ma di fatto non operante; purtroppo anche in questo caso non vediamo da parte dei soggetti costituenti alcun atto concreto che ne favorisca il decollo e neppure alcuna progettualità tendente a fornire risposte concrete alle imprese.