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Un progetto per combattere la contraffazione e favorire la tracciabilità dei prodotti della moda

Il 6 luglio 2009 è stato presentato il progetto alla Camera di Commercio di Forlì.

06-07-2009

Combattere la contraffazione e favorire la tracciabilità dei prodotti della moda. è questo lo scopo del progetto presentato nel corso dell’ incontro svoltosi ieri presso CCIAA di Forlì. L’iniziativa è stata promossa da CNA Federmoda di Forlì-Cesena e Ravenna  con la società di emanazione delle Camere di Commercio  denominata “Italian-Textil-Fashion” per far conoscere il percorso legato alla tracciabilità dei prodotti della moda.
Si tratta di una iniziativa promossa con l’obbiettivo di certificare  tutte le fasi di lavorazione e il prodotto finito. Le aziende che si certificheranno potranno fregiarsi di un attestato di riconoscimento da esibire sul prodotto, garantendo il consumatore sulla  effettiva provenienza del capo, in tutte le sue componenti.
La società “Italian Textil Fashion”, conclusa la fase di sperimentazione, sta lanciando l’iniziativa su tutto il territorio nazionale e ad oggi sono già oltre cento le aziende aderenti. 
“Il mercato della contraffazione vale 500 miliardi di euro, pari al 10 per cento del commercio mondiale e provoca ogni anno la perdita di 200 mila posti di lavoro qualificati, spiega Danila Padovani responsabile provinciale di CNA  Federmoda Forlì-Cesena.  Di recente anche la Commissione Europea si è espressa a favore di normative sulla tracciabilità dei prodotti importati, per tutelare non solo le aziende comunitarie, ma anche i consumatori, perché i prodotti contraffatti comportano seri rischi anche per la sicurezza e la salute. Nel mirino soprattutto le merci cinesi: il 60 per cento delle merci contraffatte confiscate dalle autorità doganali, è prodotto in Cina. Una concorrenza sleale che colpisce pesantemente il sistema moda italiano e locale, con la perdita di centinaia di posti di lavoro e milioni di euro di fatturato.”
Il nuovo sistema, a cui hanno già aderito oltre cento aziende ed altrettante hanno richiesto di esservi inserite, sta raccogliendo significativi consensi da parte degli operatori commerciali. Le imprese che si sono presentate sul mercato presentando i prodotti con l’etichetta T&F “Traceability & Fashion” hanno potuto verificare l’apprezzamento dei buyers che sempre più chiedono trasparenza.
“Quello che serve oggi – conclude Padovani - è un ulteriore passo in avanti, quello cioè di far seguire l’azione d’informazione sullo strumento data alle imprese, da un’azione di comunicazione rivolta ai consumatori. Inoltre, sarebbe opportuno che il governo mettesse a disposizione delle imprese che si rendono disponibili verso questa buona prassi, un sistema premiante di incentivi di varia natura, quali agevolazioni fiscali o sulla promozione.”
Per ulteriori informazioni D.Padovani tel. 0543-770104, mail: danila.padovani@cnafc.it.

 

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