CNA Trasporti


Guidare tir e pullman fino a 68 anni non aumenta certamente la sicurezza sulle strade; anzi

Comunicato stampa del 27 settembre 2010 - CNA-FITA mette sotto accusa la recente modifica del Codice della Strada che ha previsto per i conducenti professionali titolari di patente C che abbiano compiuto i 65 anni di poter continuare a guidare per altri tre anni e torna a chiedere che il mestiere di autotrasportatore sia considerato usurante.
 

27-09-2010

Comunicato stampa

Bologna, 27 settembre 2010. La recente modifica al Codice della Strada ha elevato da 65 a 68 anni l'età entro la quale é possibile continuare a guidare veicoli pesanti. CNA-FITA (che in Emilia Romagna associa oltre 8.000 imprese di autotrasporto) evidenzia tutte le proprie perplessità rispetto ad un provvedimento “che – come spiega Cinzia Franchini Presidente regionale - pur comprendendo che negli ultimi anni si sono registrati dei miglioramenti nelle condizioni di invecchiamento della popolazione in generale e quindi anche degli operatori del trasporto, non va certamente nella direzione di una sempre maggior sicurezza, soprattutto alla guida di veicoli con caratteristiche assolutamente particolari, sia in termini di massa che di utilizzo, poiché il provvedimento riguarda anche il trasporto di passeggeri”.
La Presidente di CNA-FITA si riferisce al fatto che la recente modifica del Codice della Strada ha previsto per i conducenti professionali titolari di patente di guida di categoria C che abbiano compiuto i 65 anni di età, di poter continuare a condurre, fino al compimento del 68° anno di età, autotreni ed autoarticolati la cui massa complessiva a pieno carico sia superiore alle 20 tonnellate, previa acquisizione, di anno in anno, presso una commissione medica locale di una attestazione di sussistenza dei requisiti fisici e psichici prescritti. In pratica, anche se l'estensione é concessa anno per anno, si passa dagli attuali 65 anni ai 68 anni come limite massimo.
 “E' curioso – prosegue la Franchini - che la legge preveda anche un singolare effetto retroattivo: i conducenti già titolari di patente di guida di categoria D ai quali, con il raggiungimento dei 65 anni, la stessa sia stata riclassificata in patente di guida di categoria inferiore da non più di tre anni, può essere rilasciata una nuova patente di guida di categoria D, previa esibizione di una attestazione di sussistenza dei requisiti fisici e psichici prescritti rilasciata da una commissione medica locale”.
Tale attestazione ha validità annuale e deve essere riconseguita e riprodotta di anno in anno al fine del rinnovo della data di validità della patente D ottenuta, che non può essere successiva, comunque, a quella del compimento del sessantottesimo anno di età del titolare. L'innalzamento dell'età fino a 68 anni non é una conquista secondo CNA-FITA  né sotto il profilo della sicurezza, né dal punto di vista della tutela della categoria dei trasportatori. Tanto che l’Associazione intende lanciare una provocazione: riaprire il problema del riconoscimento del mestiere di trasportatore di merci come mestiere usurante.
“Fare l’autotrasportatore è un lavoro disagiato - conclude la Presidente di CNA-FITA - che si svolge spesso in orari notturni ed in condizioni di traffico difficili a causa dell'inadeguatezza delle infrastrutture viarie e della mancanza di aree di sosta appositamente attrezzate per i conducenti professionali. La normativa sui mestieri usuranti risale al 1999, l'elenco delle attività usuranti non é mai stata aggiornato. E' curioso rilevare come nell'elenco dei mestieri usuranti compaiono, fra gli altri, i conducenti di veicoli su rotaia e non siano mai stati considerati, invece, i trasportatori su gomma ai quali andrebbe riconosciuto, casomai, il diritto di andare in pensione prima e non certo di guidare mezzi pesanti fino a 68 anni. Siamo alle solite: tutti a parole evidenziano la necessità di aumentare la sicurezza sulle strade, ma, i problemi alla fine restano tutti sulle spalle della nostra categoria”.

Cordiali saluti
La responsabile comunicazione
Cristina Di Gleria
Tel. 051 2133100; cell. 348 3619990
 

Per approfondire