Iniziative


IN PENSIONE SAREBBE BELLO, MA CON QUALCHE EURO IN PIU' IN TASCA

Una ricerca CNA sui pensionati artigiani i cui risultati saranno presentati giovedì 25 maggio a Castel San Pietro Terme (Bologna) evidenzia come la perdita di valore del reddito, il caro vita ed i costi per la salute ne condizionino fortemente lo stile di vita rendendo più incerto futuro

29-05-2006

Come vivono oggi gli anziani in Emilia Romagna? Tra le prime in  Italia per indice di vecchiaia, la regione � al primo posto tra i paesi UE per la percentuale di ultra sessantenni. Su 100 persone potenzialmente attive (fra i 20 e 65 anni) gli over 60 sono 29 e nel 2025 saranno 45: quasi un pensionato per due persone attive. Piacenza e Ferrara le province pi� anziane, Rimini la pi� giovane.
E i pensionati artigiani come si collocano in questo quadro?
CNA Pensionati (52.660 associati tra artigiani e non) ha voluto indagare pi� a fondo questo universo, verificandone attraverso un sondaggio su di un campione casuale significativo a livello regionale, condizione economica, tipologia e quantit� di consumi, stile di vita, interessi e aspettative.
Il profilo dell�artigiano in pensione. L�indagine, ha inteso tracciare un quadro della qualit� di vita dopo i 60 anni e verificare cos�, se e come sono mutate condizioni, abitudini e necessit� dei pensionati;  se e come si sono adeguate strutture, servizi, luoghi di incontro nelle nostre citt�.  Ancora pochi anni fa, il profilo socio economico del pensionato, corrispondeva allo stereotipo della persona anziana marginale e dalla salute precaria, con interessi pressoch� ridotti al minimo; oggi la situazione si presenta molto pi� articolata. Il pensionato oggetto della ricerca CNA, risulta una persona che nella maggioranza dei casi  vive all�interno di un nucleo familiare di due persone (61%) e per il 20% in coppia con figli; risiede prevalentemente in comuni della provincia (43%) e nel capoluogo di provincia (33%). Pi� della met� del campione ha oltre 10 anni di pensionamento alle spalle; solo 1 su 6 � pensionato da meno di 5 anni (sono i riminesi col 16,7% i pi� freschi di pensione). Per pi� di 2 ex artigiani su 3, l�et� del pensionamento non ha superato la soglia dei 60 anni, avendo iniziato a lavorare molto presto ed avendo quindi un numero di anni di contribuzione adeguato per ottenere il trattamento di pensione massimo previsto. Nonostante i tanti anni di lavoro, tuttavia, non naviga certamente nell�oro ed il reddito da pensione di cui dispone (mediamente pari a 594 euro) se non integrato,  implica alcune forzate rinunce per arrivare a fine mese. Quello che emerge dal sondaggio � la percezione degli intervistati di una forte perdita del potere d�acquisto del proprio reddito: mentre la quantit� di denaro disponibile resta pressoch� immutata, il pensionato � sempre pi� sensibile all�aumento dell�inflazione, al caro-bollette, al caro vita e all�incidenza di quella che � divenuta ormai una vera e propria tassa sulla salute. L�unica certezza per molti pensionati deriva dal fatto che pur non possedendo risparmi elevati, nel corso dell�attivit� lavorativa hanno investito sul mattone, risultando, come una quota sempre pi� elevata di italiani, proprietari della casa in cui vivono.
Per i pi� il reddito da pensione � appena sufficiente e la capacit� di spesa si � molto ridotta. L�importo medio mensile delle 147. 575 pensioni ( 83.365 maschi e 64.210 femmine) erogate dall�INPS ad ex artigiani  in Emilia Romagna � di 594.00 euro (dati forniti dall�Istituto per il 2004). Rilevante la differenza dell�importo medio della pensione per gli uomini rispetto alle donne: 835,65 contro  443,00 euro, in pratica quasi la met� (- 47%). Va poi evidenziato che gli importi medi dei pensionati artigiani, sono inferiori ( - 14%) a quelli di lavoratori dipendenti  che percepiscono 693,00. Con queste cifre, un pensionato artigiano fatica a far fronte alle spese primarie, riduce molti consumi e comincia ad erodere gli eventuali risparmi. Da questo punto di vista, dal sondaggio emerge che il 91% degli intervistati vive in abitazione di propriet�, il 6% in affitto ed il 3% in abitazione in comodato d�uso o usufrutto. L�acquisto della casa, fatto  negli anni in cui il pensionato artigiano era ancora in attivit�, rappresenta di fatto l� unica forma di investimento e di garanzia per il futuro per il 74% dei pensionati artigiani, mentre il 26% dichiara di possedere la propriet� o la disponibilit� di un immobile diverso dall�abitazione in cui vive (per i reggiani la percentuale sale al 45,5). Un pensionato su 5, possiede oltre al trattamento di pensione, direttamente o nell�ambito della famiglia, un�altra fonte di reddito (il 79% ha come unica fonte di reddito la pensione contro il 21% che pu� contare anche su altre entrate). Scarsi i risparmi (il 38% non ne possiede) e, quando ci sono, per la stragrande maggioranza consistono in depositi su conto corrente postale o bancario (33%).  Quando il pensionato decide di investire, lo fa sul sicuro, su forme meno esposte ad incertezze: sul mercato immobiliare (12%) e in titoli di Stato (9%). In pratica mancano investimenti azionari, finanziari e assicurativi (verso i quali sembra emergere una qualche forma di diffidenza unitamente alla tendenza a voler disporre, in caso di necessit�, di liquidit� immediata). Sono 3 su 4 gli ex artigiani che segnalano un abbassamento del proprio reddito dopo l�andata in pensione; si tratta di una perdita molto accentuata, di regola non inferiore al 30%, che pi� spesso si aggira sul 50%. Il reddito, una volta in pensione, risulta inferiore per il 75% degli intervistati (che diventa l�83,3% per i riminesi e l�80% per i bolognesi). Quasi un pensionato su 5, definisce il proprio livello di reddito insufficiente alle proprie esigenze; pi� di 1 su 3 (circa il 38%) lo definisce appena sufficiente (la percentuale sale al 66,7 per i riminesi e al 55,6 per i ferraresi).  Piove comunque sul bagnato, nel senso che, il gruppo di pensionati meno agiati, denuncia una drastica riduzione della propria capacit� di spesa: per il 18% degli intervistati , infatti, il reddito disponibile � assolutamente insufficiente. Il tenore di vita si � complessivamente abbassato ed anche per questo, un ex artigiano su 4 ha svolto o svolge una qualche attivit� lavorativa dopo l�andata in pensione.
La vita dopo la pensione: aumentano  interessi e progetti,  diminuiscono le risorse economiche
La vita non comincia a 60 anni, ma la terza et� offre tante opportunit�  e possibilit� nuove
Ad avere qualche rimpianto per il mondo del lavoro � meno della met� degli ex artigiani intervistati; le donne ancor meno degli uomini. Ci� di cui si avverte la mancanza � il ritorno economico, visto che andando in pensione il reddito � diminuito. Una volta affrancati dal lavoro, gli ex artigiani dimostrano di apprezzare i piaceri del tempo libero e coltivano nuovi interessi. Pochi, i pi� anziani e senza pi� legami familiari, i pensionati che avvertono un senso di vuoto e solitudine. L�intensificarsi della vita di relazione e la possibilit� di dedicarsi ai propri interessi, sembrano i tratti distintivi di chi si sente  nella condizione di disporre liberamente di s� e del proprio tempo.  In questa ottica, il pensionamento, da momento triste come era considerato forse qualche anno fa, viene vissuto oggi come un�opportunit�, una finestra che si apre ad una nuova fase della vita, anche recuperando tutti quei progetti che erano stati accantonati o rinviati. L�allungamento della vita e la sua maggiore qualit�, creano tra i pensionati artigiani emiliano romagnoli, i presupposti per una visione positiva e propositiva del loro status. A livello generale ci� che accomuna gran parte degli intervistati � il tempo dedicato alle passeggiate e la riscoperta dei benefici dell�attivit� fisica ( interesse indicato dal 42% degli intervistati), la vita familiare (37%), la vita sociale, la frequentazione degli amici e le attivit� di volontariato (15%).
Soddisfatti per il pensionamento ma preoccupati per il futuro. L�esperienza del pensionamento � valutata in modo ampiamente positivo (pi� di 2 intervistati su 3), ma risultano diffuse le preoccupazioni economiche. La principale percezione degli ex artigiani � rappresentata, infatti, dalla diminuzione del reddito disponibile, situazione che impone prudenza e rinunce ed anche quando, ed � questo l�atteggiamento  di gran lunga prevalente, permangono tanti interessi e occasioni di svago, una larga maggioranza (6 pensionati su 10) ammette che la minore disponibilit� di denaro impone il sacrificio di molti progetti (viaggi e intrattenimento in testa). La mancata disponibilit� di entrate adeguate ad assicurare sicurezza e a garantire l�attuazione dei propri desiderata, si riflette anche sulla tranquillit� psicologica. Ci� nonostante, i pensionati intervistati si dimostrano soggetti sociali attivi, curiosi, pieni di voglia di fare, di conoscere. Se � vero che la tranquillit� finanziaria appare una variabile importante per affrontare la condizione di pensionato, � altrettanto vero per molti intervistati, che al valore del denaro si affiancano altri valori che solo la maturit� e la maggiore  disponibilit� di tempo da dedicare a  nuovi e vecchi interessi, consentono di scoprire.
La cura della salute resta una priorit�. Il servizio sanitario funziona, ma i tempi di attesa per alcune prestazioni ne modificano in parte la percezione di efficienza e il costo.
La preoccupazione per le proprie condizioni di salute e la cura del proprio benessere fisico risulta molto accentuata e tra i pensionati artigiani si riscontra un�accresciuta attenzione alla prevenzione di tipo medico. Su questo versante, accanto all�adozione di uno stile di vita pi� salutare e ad un giudizio generalmente positivo sull�assistenza fornita dal sistema sanitario regionale, si registra anche un discreto livello di insoddisfazione. Mantenersi in salute costa davvero tanto e le spese mediche e farmaceutiche rappresentano una delle voci che maggiormente erodono il reddito. Il livello della sanit� in Emilia Romagna � giudicato pi� che buono per quantit� e qualit� (3 su 4 degli intervistati si dichiarano soddisfatti, soprattutto piacentini modenesi e bolognesi); le critiche riguardano piuttosto episodi ripetuti di inefficienza, legati soprattutto a tempi di attesa lunghi per usufruire di alcuni servizi e il taglio di alcune prestazioni da parte delle strutture pubbliche. Tra coloro che evidenziano maggiormente questi aspetti i parmensi ed i reggiani). Tutto questo obbliga i pensionati a ricorrere alla sanit� privata con oneri di spesa non indifferenti o a rinunciare alla prestazione. 
Il dato sull�aumento delle spese mediche � commenta il presidente di CNA Pensionati Emilia Romagna, Tina Felicani - � preoccupante: cresce, infatti, il numero di persone che pagano di tasca propria esami medici e farmaci. La  nostra ricerca conferma come il potere reale d�acquisto delle pensioni, oltrech� dall�inflazione, venga sempre pi� intaccato da fattori di carattere sociale. Pensiamo a quanto pesa sui bilanci familiari dei pensionati avere una badante in casa; a quanto incide dover ricorrere a visite mediche private o ad analisi non rimborsate solo perch� le liste d�attesa non consentono alternative.
La necessit� di far fronte alle spese sanitarie � una delle cause pi� diffuse per le quali i pensionati artigiani dichiarano di essere costretti a sacrificare parte del reddito ( e talvolta dei risparmi). L�erosione dei risparmi costituisce un altro elemento di disagio: in caso si necessit�, infatti, l�accesso al credito risulta assai problematico a causa dell�et� avanzata e delle insufficienti garanzie che soggetti economicamente pi�  deboli possono fornire alle banche.
I risultati dell�indagine saranno presentati nel corso di una tavola rotonda:
Quattro priorit� per salvaguardare un�adeguata qualit� della vita ai pensionati: casa, servizi, reddito certo, salute  promossa da CNA Pensionati per gioved� 25 maggio 2006 ( ore 9.30 � 12.30) presso il Centro Congressi Artemide (via delle Terme 10/10) di Castel San Pietro Terme (Bologna) alla quale interverranno: Gabriele Morelli, segretario regionale CNA; Giovanni Bissoni, assessore alla salute della Regione Emilia - Romagna; Massimo Baldini, professore associato di scienza delle finanze presso la facolt� di economia dell�Universit� di Reggio Emilia; Vincenzo Freni, ricercatore della Freni Ricerche Marketing di Firenze e Claudio D�Antonangelo, segretario nazionale  CNA- Pensionati. 

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