20-11-2017
“In particolare, - continua Carboni - si cerca di ridurre le condizioni di vantaggio riconosciute alle piattaforme tecnologiche attraverso un inquadramento normativo, creando i presupposti per la creazione di piattaforme tecnologiche nazionali di proprietà degli operatori, che potrebbero essere lo strumento operativo più efficace per arginare la presenza sul mercato italiano di multinazionali estere e tutelare l'interesse di tassisti e noleggiatori. Risulta evidente che l'interesse a conquistare la clientela oggi di tassisti o noleggiatori sia altissimo, così come è altrettanto evidente che chi gestisce i clienti nel tempo acquisisce una forza contrattuale illimitata nei confronti degli operatori, che di fatto diventano subalterni e siamo fortemente contrari ad impostazioni di questo tipo".
Gli altri punti salienti dell’accordo sono l’obbligo di iscrizione al Registro delle piattaforme tecnologiche e un regime più favorevole e semplificato per quelle gestite dagli operatori del settore; l’obbligo di pagare le tasse nel nostro Paese anche per le piattaforme che hanno sede legale all’estero; il divieto di intermediazione e di conclusione dei contratti con soggetti non titolari di licenze Taxi e/o di autorizzazioni Ncc; la remunerazione di tutti i servizi di intermediazione direttamente da parte del cliente che beneficia del servizio. Non ultimi, per importanza dare mandato alle Regioni di definire entro un anno il fabbisogno di Servizi, con obbligo di sanzione certe per gli abusivi e l'istituzione di targhe professionali per taxisti e noleggiatori.
L'ufficio comunicazione Cna Emilia Romagna
Maurizio Collina