CNA Trasporti


CNA FITA Emilia Romagna chiede intervento di UETR per tutelare transito in Austria sull'A12

CNA FITA EMILIA ROMAGNA CHIEDE al Segretario Generale dell’UETR, Lode Verkinderen, già ospite a Bologna in una recente iniziativa sul Trasporto in Europa, di intervenire presso le autorità austriache per modificare la Bozza del REGOLAMENTO PRESENTATA DAL GOVERNATORE DEL TIROLO RIGUARDANTE IL DIVIETO DI TRASPORTO A LUNGA PERCORRENZA DI MERCI SU UNA TRATTA DELL’AUTOSTRADA A 12.

22-09-2015

Aderendo all’iniziativa coordinata da Unioncamere dell’Emilia Romagna CNA Fita evidenzia che leggendo il testo che introduce il divieto settoriale di circolazione si rilevano alcune palesi violazioni ai principi più volte esposti dai giudici europei. Inoltre la nuova disciplina inciderebbe in modo discriminatorio sulla libera circolazione delle merci, soprattutto per i paesi confinanti con l’Austria, in particolare l’Italia per la quale il passaggio del Brennero e l’autostrada A 12 restano fondamentali per l’importazione e l’esportazione in ambito UE.
Queste in sintesi le osservazioni:
1) La Bozza è discriminatoria perché limita l’ambito di applicazione del divieto settoriale di circolazione al trasporto di lunga percorrenza, ammettendo la circolazione di autoveicoli su percorsi medio - brevi. Ciò incide negativamente sul transito internazionale delle merci, colpendo le merci che devono essere trasportate dall’Italia al Nord Europa. La Bozza pur non definendo il “trasporto a lunga percorrenza”, la sua nota esplicativa indica espressamente che i percorsi medio - brevi sotto i 200 km sono esclusi dal divieto settoriale. Il traffico locale e regionale (del Tirolo) viene quindi escluso dall’ambito di applicazione del divieto settoriale di circolazione. La tratta vietata va dal confine della Germania fino al confine con l’Italia quindi le imprese italiane che desiderano esportare la loro merce negli altri Stati membri passando attraverso il Tirolo si vedono fortissimamente lese nei propri diritti. Tutte le nostre imprese italiane dovranno subire un’illegale restrizione all’esportazione e soggiacere ad una differenza di trattamento inaccettabile per il suo commercio. Così facendo l’Austria si assicura un proprio beneficio a scapito dell’Italia violando il principio di uguaglianza e non discriminazione.
2) Il divieto settoriale di circolazione – poi – rappresenta una discriminazione indiretta in quanto non colpisce tutto il traffico di autocarri, ma soltanto quelli con una massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate che verosimilmente non sono tirolesi e percorrono tragitti lunghi. Inoltre, sotto il profilo dell’inquinamento a parità di tipologia veicolare quelli austriaci non inquinano (per regolamento) mentre gli esteri sono sempre per regolamento inquinanti.
3) La medesima bozza austriaca prevede un’altra misura pensata per ridurre l’emissione nell’aria di diossido di azoto (NO2) causata dal traffico; trattasi del divieto notturno di transito. Questo divieto però - non riguarda tutti gli autocarri, ma soltanto quelli cosiddetti pesanti con una massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate. L’obiettivo di ostacolare l’Italia appare chiaro.
4) Infine, il divieto settoriale di circolazione riguarda soltanto alcune merci, definite dalle autorità austriache come quelle che hanno una maggior “compatibilità con il trasporto su rotaie”. Da ciò si comprende maggiormente che l’Austria, adducendo in maniera pretestuosa motivazioni legate alla politica ambientalista, intende favorire le imprese austriache.
CNA Fita ha chiesto al Segretario Generale dell’UETR, Lode Verkinderen, già ospite di CNA Fita Emilia Romagna in una recente iniziativa tenutasi a Bologna, di intervenire presso le autorità competenti per modificare la Bozza di regolamento del Governatore del Tirolo in quanto pare violare gli articoli 34 e 35 TFUE ed il principio di proporzionalità previsto dall’art. 36 TFUE.
 

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