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Accordo Airbnb-Cna: quando il saper fare incontra il digitale
28-02-2018

Comunicato stampa28 febbraio 2018. La partnership inviterà gli oltre 40.000 soggetti rappresentati di CNA nella filiera dell’artigianato legato al turismo a diventare ‘host di esperienze’ di Airbnb. Il Boom del turismo esperienziale guidato dalla riscoperta degli antichi saperi



Reggio Emilia, 28 febbraio 2018. In un mondo dove tutto si evolve velocemente non c’è da stupirsi se anche nel campo del turismo e del commercio assistiamo a mutazioni così rapide e radicali che stanno determinando uno scenario di riferimento completamente differente rispetto al passato.

Buona parte di questa rivoluzione è ovviamente dovuta all’impatto delle tecnologie digitali: l’esperienza d’acquisto si è trasformata, i clienti e i viaggiatori sono sempre più informati, tecnologici ed esigenti.

Con queste premesse CNA Turismo e Commercio e CNA Digitale Emilia Romagna in collaborazione con CNA Reggio Emilia hanno organizzato: “DIGITAL WAY – La via digitale per imprese di turismo e commercio” che si è svolto oggi presso il Centro Internazionale Malaguzzi a Reggio Emilia.

Un’occasione unica per informare (con una plenaria del mattino ricca di interventi tesi a “fare cultura”) e per formare (attraverso nove workshop tematici che si sono svolti nel pomeriggio su tre aule contemporanee).

Ma è stata un’occasione preziosa anche per mostrare il dietro le quinte del Made in Italy, i segreti dei mestieri e di quel “saper fare” che rappresenta il nostro patrimonio culturale, raccontati dalla voce dei protagonisti a un pubblico interessato ad esperienze di qualità. Queste le ragioni che hanno spinto CNA e Airbnb a presentare la partnership in anteprima nazionale nel corso dell’iniziativa.

 

L’accordo Airbnb-CNA.

L’intesa raggiunta prevede la creazione di un canale privilegiato per consentire agli oltre 40.000 soggetti rappresentati da CNA nella filiera dell’artigianato legato al turismo di seguire l’iter per diventare host di esperienze su Airbnb, così da assicurarsi una nuova fonte di entrate e al contempo farsi conoscere dagli oltre 300 milioni (7,8 i viaggiatori in Italia lo scorso anno) di membri della community del portale.

 

In particolare, l’accordo prevede:

  • Comunicazioni congiunte ai soci CNA per presentare il programma esperienze Airbnb
  • Seminari di informazione su specifiche tematiche
  • Assistenza dedicata alla creazione del profilo e alla presentazione della propria offerta

 

Cristiano Tomei, Responsabile nazionale CNA Commercio e Turismo, ha commentato: "L’accordo tra CNA e Airbnb rientra tra le linee guida di CNA Turismo e Commercio e coglie in peno l’obiettivo strategico di potenziare il turismo esperienziale che risponde ad una vasta domanda di turisti, soprattutto stranieri che arrivano in Italia per visitare il nostro Paese ed effettuare delle esperienze uniche nei nostri territori. I 40.000 artigiani del turismo di CNA rappresentano una risorsa per dare una risposta forte a questa domanda"

 

Alessandro Tommasi, Public Policy Airbnb Italia, spiega: "La collaborazione che andiamo ad avviare insieme a CNA ci rende molto orgogliosi e crediamo che possa essere un veicolo importante per promuovere ulteriormente il Made in Italy nel mondo e supportando le attività locali del territorio. CNA è la prima associazione di artigiani e piccoli imprenditori con la quale abbiamo deciso di lavorare sin dal lancio delle esperienze a Firenze, oltre un anno fa: complimenti a un’Associazione che ha colto la possibilità di rilanciare su scala globale i propri associati pur permettendo loro di mantenere una scala autentica e locale".

 

Le esperienze Airbnb in Italia.

Le “esperienze” di Airbnb sono attività offerte da persone residenti, non necessariamente legate al soggiorno. La base comune viene da un nuovo modo di viaggiare che sta affermandosi: esperienziale, appunto. Un tipo di vacanza dove il viaggiatore è alla ricerca di qualcosa in più di qualche foto ricordo: le emozioni di un’esperienza unica, legata alle tradizioni locali, e un bagaglio culturale arricchito.

 

Quello del turismo “esperienziale” è un mercato che oggi in Europa vale oltre 40 miliardi, (Wit 2016) e un turista su tre (il 33%) vuole essere protagonista del proprio viaggio. Un business enorme, specialmente in Italia, se consideriamo che nel 2016 i consumi turistici nel nostro Paese sono stati pari a 93,9 miliardi di cui 36,4 riconducibili alla domanda straniera (38,7% del totale)*.

 

Lanciate nel novembre 2016, sono oltre 8.000 le Esperienze Airbnb disponibili in 33 paesi e 66 città, con una crescita lo scorso anno del 2.500% in termini di prenotazioni ricevute. La scorsa settimana la società a San Francisco ha presentato numerose novità riguardo l’offerta in piattaforma, annunciando di voler raggiungere 1.000 destinazioni entro la fine del 2018, grazie anche ad una decisa espansione dell’offerta in Italia.

 

Si tratta di attività attentamente studiate e guidate da esperti locali - professionisti o amatori appassionati - capaci di trasmettere un punto di vista unico e dare accesso a qualcosa di esclusivo: persone, luoghi o attività che gli ospiti viceversa non potrebbero trovare da soli: esperienze di cucina tradizionale, accesso a laboratori e atelier dove le persone possano avere una partecipazione attiva, “sporcandosi” le mani.

 

Caterina Manzi, Market Manager Airbnb e responsabile del programma esperienze, spiega: “Le Esperienze Italiane hanno riscosso un grande successo dal loro lancio: Roma e Firenze sono tra i primi 10 mercati al mondo per numero di prenotazioni, e per alcuni host Italiani sono stati l'opportunità di avviare o rilanciare il loro business, determinando un vero cambio di vita. Grazie a questa partnership speriamo di offrire questa opportunità a sempre più professionisti, e di allargare la nostra offerta anche ai centri minori.”

 

* XXI Rapporto sul turismo italiano curato da Iriss-Cnr